Intesa da 30 miliardi rafforza la spinta su AI e infrastrutture
Le azioni di Oracle sono salite del 4% giovedì, toccando un nuovo record storico dopo la rivelazione di un accordo cloud potenzialmente da oltre 30 miliardi di dollari annui a partire dall’esercizio fiscale 2028. L’annuncio, contenuto in una comunicazione alla SEC, ha aggiunto nuovo slancio alla crescita di Oracle nei settori AI e cloud enterprise.
Secondo il documento regolatorio, l’amministratore delegato Safra Catz dovrebbe confermare l’accordo lunedì durante un incontro aziendale. “Oracle ha iniziato molto bene l’anno fiscale 2026,” affermerà Catz. “I ricavi dal nostro database MultiCloud continuano a crescere oltre il 100% e abbiamo firmato diversi accordi importanti per servizi cloud, incluso uno che genererà più di 30 miliardi all’anno a partire dal FY28.”
Nonostante l’entità dell’accordo, Oracle ha specificato che le previsioni per l’anno fiscale 2026 rimangono invariate. L’annuncio segue un 2025 già eccezionale per il gruppo, con il titolo in rialzo di oltre il 33%, trainato dall’espansione nei servizi cloud e nell’infrastruttura per l’intelligenza artificiale.
Partnership AI e crescita MultiCloud al centro della strategia
All’inizio di giugno, Oracle ha chiuso la sua migliore settimana di Borsa dal 2001 dopo risultati trimestrali solidi, sostenuti dalla domanda crescente di soluzioni database e piattaforme AI in cloud. L’azienda si sta affermando come partner strategico per l’infrastruttura legata all’AI.
Tra le iniziative più ambiziose figura il progetto Stargate, una joint venture con OpenAI e SoftBank per investire miliardi nell’espansione di data center per l’intelligenza artificiale. Oracle ha inoltre annunciato nuovi sviluppi internazionali, come il lancio di infrastrutture AI negli Emirati Arabi Uniti e una partnership strategica con IBM per migliorare l’integrazione dei servizi AI nei diversi ambienti cloud.
Il modello MultiCloud, che consente di eseguire i database Oracle su più provider cloud, continua a raccogliere consensi tra i clienti enterprise. La divisione cloud database cresce a un ritmo superiore al 100% annuo, segno della forte domanda per soluzioni scalabili e interoperabili.
Effetti a lungo termine, ma il mercato reagisce subito
Sebbene l’accordo da 30 miliardi inizierà a generare ricavi solo dal FY28, gli investitori stanno già scontando le prospettive a lungo termine. In un mercato affamato di potenza computazionale e infrastruttura AI, Oracle sta capitalizzando su una posizione solida e su investimenti mirati.
Gli analisti, tuttavia, seguiranno da vicino l’esecuzione dei progetti su larga scala e la capacità dell’azienda di mantenere un vantaggio competitivo, soprattutto in un contesto in cui anche Microsoft, Amazon e Google stanno intensificando gli sforzi sull’integrazione tra cloud e intelligenza artificiale.