L’indice CPI resta all’1,7%, occhi puntati sulla decisione di luglio
L’inflazione annuale in Canada si è mantenuta stabile all’1,7% nel mese di maggio, secondo i dati pubblicati martedì da Statistics Canada. Sebbene in linea con le previsioni degli economisti, il dato potrebbe non bastare per giustificare un taglio dei tassi da parte della Banca del Canada nella riunione del 30 luglio, a meno di segnali più chiari di disinflazione nelle prossime settimane.
“Non male, ma servirebbe qualcosa in più per convincere la Banca a ridurre i tassi,” ha scritto Doug Porter, capo economista di BMO. Le prossime decisioni della BoC dipenderanno da indicatori chiave come vendite al dettaglio, occupazione e fiducia di consumatori e imprese.
Energia e affitti in calo, ma i dazi preoccupano
Alcuni componenti dell’indice CPI mostrano segnali misti. I costi abitativi sono aumentati del 3% su base annua, in leggero rallentamento rispetto al 3,4% di aprile. L’inflazione degli affitti è scesa al 4,5% dal 5,2%, con l’Ontario che ha registrato il calo più marcato grazie a una maggiore disponibilità di alloggi e a una crescita demografica più lenta.
I prezzi dell’energia sono diminuiti per il secondo mese consecutivo, trainati da un crollo del 15,5% della benzina, favorito dalla sospensione della carbon tax federale e dal calo delle quotazioni petrolifere. L’indice dei costi ipotecari è calato per il 21° mese di fila, segnalando un alleggerimento per i proprietari di casa.
Le tariffe aeree sono scese del 10,1%, mentre i prezzi delle auto nuove sono saliti del 4,9%, suggerendo i primi effetti delle tariffe commerciali. Secondo RBC e CIBC, l’impatto dei dazi si farà sentire maggiormente nei prossimi mesi, anche se la domanda in calo, la disoccupazione in aumento e il rafforzamento del dollaro canadese potrebbero attenuarne l’effetto.
Inflazione core in calo, ma segnali contrastanti
Gli indicatori core dell’inflazione – CPI-trim e CPI-median – sono entrambi scesi al 3,0% a maggio, rispetto al 3,1% di aprile. Katherine Judge di CIBC ha definito il calo “un passo nella giusta direzione”, pur sottolineando che la BoC vorrà vedere una conferma di questa tendenza prima di agire.
Randall Bartlett di Desjardins è apparso più ottimista, definendo i dati di maggio “positivi su tutti i fronti” e suggerendo che potrebbero rafforzare la fiducia della Banca nella natura temporanea del precedente rialzo dell’inflazione core, aprendo la strada a un possibile taglio dei tassi già a luglio.
La Fed resta prudente, ma osserva i dazi di Trump
Negli Stati Uniti, il presidente della Federal Reserve Jerome Powell ha dichiarato martedì al Congresso che l’istituto è “ben posizionato per attendere” prima di intervenire, in attesa di maggior chiarezza sugli effetti inflazionistici legati alla strategia tariffaria dell’amministrazione Trump. La Fed non ha modificato i tassi da dicembre 2024.