“Mi fido di noi”: microcredito solidale per il Giubileo

Un aiuto concreto per chi è escluso dal credito

Nel 2025, anno del Giubileo, prende il via il progetto “Mi fido di noi”, un’iniziativa di microcredito sociale promossa dalla Conferenza Episcopale Italiana, Caritas Italiana e la Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II. L’obiettivo è offrire prestiti a tasso zero fino a 8.000 euro a persone escluse dal credito tradizionale, inserendole in un percorso di accompagnamento e responsabilità condivisa.

Una rete territoriale per ridare dignità e fiducia

Il progetto si fonda su tre pilastri: credito, comunità e accompagnamento. Ogni persona sarà accolta da tutor di comunità, volontari e operatori, con cui sottoscriverà un patto di corresponsabilità. L’intervento non è solo economico, ma relazionale e formativo. Come ha dichiarato mons. Giuseppe Baturi, il microcredito è un mezzo per contrastare solitudine, indebitamento compulsivo e gioco d’azzardo, promuovendo sobrietà e autonomia personale.

Gestione del fondo e partner del progetto

Le 68 diocesi coinvolte opereranno con il supporto delle cinque fondazioni antiusura attive in Italia (Milano, Roma, Bari, Palermo, Cagliari). Il Gruppo Banca Etica, partner tecnico-finanziario, gestirà la distribuzione del fondo e offrirà servizi bancari gratuiti. Il progetto punta a raccogliere 30 milioni di euro grazie a contributi da fondazioni, imprese, cittadini e associazioni. Parte dei fondi arriverà dal Fondo di Etica Sgr per la microfinanza e il crowdfunding.

Il presidente della CEI, cardinale Matteo Zuppi, ha definito l’iniziativa un segno tangibile di prossimità e fiducia. Anche Don Marco Pagniello di Caritas ha ribadito il valore comunitario del progetto, capace di spezzare l’isolamento e restituire dignità ai più fragili.

Un modello di finanza etica e inclusione sociale

“Mi fido di noi” è pensato come strumento di giustizia sociale, in linea con i valori del Giubileo. Il direttore generale di Banca Etica, Nazzareno Gabrielli, ha sottolineato come la microfinanza etica sia una leva efficace per contrastare le disuguaglianze. Il progetto mira a creare un circolo virtuoso di fiducia, inclusione e coesione, basato sulla centralità della persona.