UE e USA: Un Accordo su Tariffe e Dazi a Rischio

Lorenzo Bianchi

L’accordo sui dazi tra Unione Europea e Stati Uniti

Si profila un nuovo accordo tra Unione Europea e Stati Uniti, che prevede l’imposizione di dazi del 15% sulle importazioni europee, simili a quanto già deciso con il Giappone. Questo accordo, che potrebbe essere votato a breve dalla Commissione Europea, mira a evitare l’imposizione di tariffe più alte da parte del presidente Donald Trump, che aveva minacciato un aumento al 30% a partire dal 1° agosto 2025. Tuttavia, la conclusione dell’accordo dipende ancora dalla decisione finale di Trump.

L’intesa include la possibilità di dazi reciproci, in cui entrambi i blocchi commerciali potrebbero applicare tariffe più basse, con delle eccezioni ancora da definire. In cambio, l’Unione Europea potrebbe ridurre i propri dazi al 0% su alcuni prodotti, creando così un sistema più favorevole per entrambe le parti.

La pressione politica e la strategia europea

La strategia europea ha visto una risposta forte ai dazi imposti da Trump, con l’Unione Europea che ha minacciato di applicare nuove tariffe su una lista di prodotti statunitensi dal 7 agosto 2025, con un valore complessivo di circa 93 miliardi di euro. La Commissione Europea ha già indicato che, qualora non si raggiunga un accordo favorevole, le tariffe potrebbero salire significativamente.

Questa pressione politica ha spinto verso una soluzione, con la Commissione pronta ad alzare ulteriormente la posta in gioco se i negoziati non dovessero proseguire in modo positivo. Un altro fattore chiave è la minaccia di attivare lo Strumento anti-coercizione (Aci), che consentirebbe all’UE di adottare misure coercitive contro gli Stati Uniti in caso di fallimento dell’accordo.

Il ruolo delle contromisure e la posizione della Francia

Nel caso in cui gli Stati Uniti e l’Unione Europea non trovassero un accordo, la maggior parte degli Stati membri dell’UE sembra favorevole all’adozione dello Strumento anti-coercizione. Tuttavia, finora solo la Francia ha richiesto l’introduzione immediata di misure coercitive contro gli Stati Uniti. L’UE ha preso le sue precauzioni, preparando le misure necessarie per far fronte a una possibile escalation.

Trump e la sua strategia sui dazi

Mentre i negoziati sono in corso, la strategia di Donald Trump continua a essere focalizzata sulla politica dei dazi. Il presidente ha ribadito, attraverso il suo social “Truth”, che abbasserà i dazi solo se i Paesi coinvolti accetteranno di aprire i propri mercati. In caso contrario, Trump ha minacciato di aumentare ulteriormente le tariffe, continuando così il suo approccio protezionista. L’UE, pur continuando a cercare un accordo, si prepara ad affrontare le conseguenze di un eventuale fallimento dei negoziati.

Il Giappone e la creazione di alleanze

Nel frattempo, il Giappone ha siglato un accordo con gli Stati Uniti che prevede l’imposizione di tariffe del 15% sui dazi contro il Paese asiatico. L’accordo include investimenti significativi da parte del Giappone, tra cui l’acquisto di 100 aerei Boeing e un aumento delle importazioni di riso americano. Nonostante le concessioni al governo americano, il Giappone ha anche cercato di bilanciare le proprie relazioni commerciali con un accordo parallelo con l’Unione Europea.

L’Europa verso nuovi partner commerciali

Consapevole delle incertezze politiche legate al governo di Trump, l’Unione Europea ha avviato una strategia di diversificazione commerciale, mirando a nuove alleanze. Ursula von der Leyen, presidente della Commissione Europea, ha sottolineato l’importanza di rafforzare i legami economici con Paesi esterni agli Stati Uniti, come l’India, l’Indonesia e il Sud America. La UE sta lavorando per ristabilire il proprio partenariato con gli Stati Uniti, ma al tempo stesso sta cercando di rafforzare la propria indipendenza commerciale.

L’Unione Europea ha anche espresso l’intenzione di collaborare più strettamente con i Paesi firmatari del CPTPP (Comprehensive and Progressive Agreement for Trans-Pacific Partnership), includendo Paesi come Australia e Canada, per creare nuove opportunità di crescita economica.