Intesa Ue-Usa sui dazi: effetti e prospettive aperte

Giulia Conti

Una base tariffaria al 15% per evitare escalation

L’accordo commerciale raggiunto tra Unione Europea e Stati Uniti ha fissato una tariffa di base del 15% sulle merci europee destinate al mercato americano, scongiurando l’ipotesi di dazi fino al 30% che avrebbe aggravato le tensioni economiche. L’intesa, siglata in Scozia da Donald Trump e Ursula von der Leyen, è considerata un compromesso necessario per mantenere stabilità nei rapporti transatlantici, seppur con numerosi dettagli ancora da definire.

Esenzioni su prodotti agricoli e industriali

Il negoziato ha incluso la riduzione a zero delle tariffe su specifici beni come prodotti agricoli non sensibili, pesce lavorato, formaggi, alcuni latticini e persino le aragoste, in continuità con il “Lobster Deal” del 2020. Sono previste esenzioni anche per prodotti industriali come macchinari, fertilizzanti e dispositivi medici. Per il settore automobilistico, l’Ue ha dichiarato la disponibilità a portare i dazi al livello minimo, fino all’azzeramento, favorendo un volume di scambi stimato in 70 miliardi di euro.

Collaborazione su acciaio, metalli ed energia

Parallelamente all’accordo sui dazi, Bruxelles e Washington stanno discutendo di una “unione dell’acciaio e dei metalli” per fronteggiare la sovraccapacità globale, con l’introduzione di contingenti tariffari basati sui flussi storici di commercio. Gli Stati Uniti hanno inoltre espresso l’intenzione di fornire commodities energetiche – tra cui petrolio, gas e nucleare – per un valore stimato di 750 miliardi di euro in tre anni, anche se tale cifra rappresenta una proiezione di mercato e non un impegno vincolante dell’Ue.

Temi esclusi dal pacchetto commerciale

Fonti europee hanno chiarito che questioni come l’acquisto di armamenti non rientrano nelle competenze della Commissione Europea e non fanno parte del pacchetto negoziale. Allo stesso modo, eventuali aumenti di spesa per la difesa in Europa, pur auspicati da Washington, restano fuori dall’intesa formale e non incidono sui calcoli ufficiali.

Reazioni politiche e impatto sui mercati

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha giudicato l’accordo una base “sostenibile” che evita conseguenze “devastanti”, pur evidenziando la necessità di lavorare sui dettagli, come le esenzioni per l’agroalimentare. In Francia, il primo ministro Francois Bayrou ha criticato l’intesa definendola “squilibrata”, mentre il ministro Benjamin Haddad l’ha considerata una soluzione temporanea utile a ridurre l’incertezza per le imprese. Sul fronte finanziario, la Borsa di Milano ha reagito positivamente, con il Ftse Mib in rialzo dello 0,8%, trainato dai titoli industriali e bancari.