Stellantis crolla in Borsa tra stime deboli e dazi

Lorenzo Bianchi

Titolo in calo dopo la nuova guidance

Il titolo Stellantis ha registrato un forte calo a Piazza Affari, arrivando a perdere oltre il 4% nelle prime contrattazioni e stabilizzandosi poi intorno al -2,5%, con un prezzo di 8,07 euro. Il ribasso è stato innescato dalla pubblicazione delle previsioni per la seconda metà del 2025 e dall’impatto stimato dei dazi, pari a 1,5 miliardi di euro sull’intero anno.

Risultati del primo semestre e prospettive

Nel primo semestre dell’anno, il gruppo automobilistico ha riportato una perdita di 2,3 miliardi di euro e un consumo di liquidità pari a 3 miliardi di euro. Per i prossimi sei mesi, la società prevede un miglioramento graduale con ricavi in crescita e una redditività definita “low single digit”, cioè compresa tra l’1% e il 3%. Sono inoltre attesi progressi sui flussi di cassa industriali, con l’obiettivo di limitare le perdite registrate nella prima metà dell’anno.

Peso dei dazi e condizioni di mercato

Le stime del gruppo includono un impatto tariffario complessivo di circa 1,5 miliardi di euro, di cui 300 milioni già sostenuti nella prima parte del 2025. La pressione dei dazi, unita a un contesto macroeconomico difficile e alla contrazione della domanda in alcuni mercati chiave, continua a rappresentare un ostacolo significativo per il raggiungimento di risultati più solidi.

Piano di rilancio e nuovi modelli in arrivo

Il nuovo amministratore delegato, Antonio Filosa, ha confermato la determinazione del management nel risolvere le criticità operative e puntare sui punti di forza dell’azienda. Tra le iniziative strategiche, spicca il lancio di 10 nuovi modelli nel corso dell’anno, con l’obiettivo di rafforzare la competitività del gruppo e stimolare la domanda in segmenti chiave. Filosa ha inoltre sottolineato l’impegno del nuovo team di leadership a prendere decisioni difficili per riportare il gruppo su un percorso di crescita redditizia.

Preoccupazioni degli analisti sui margini

Gli analisti restano cauti, sottolineando che la guidance presentata prevede margini operativi inferiori alle aspettative. Equita segnala una redditività prevista tra l’1% e il 3%, contro il 5,9% indicato in precedenza, mentre Banca Akros stima un EBIT rettificato di circa 2 miliardi nella seconda metà dell’anno, ben al di sotto dei 4,2 miliardi stimati dal consensus per l’intero 2025. Le incertezze sui flussi di cassa alimentano ulteriori dubbi, in attesa di chiarimenti sulla capacità di tornare in territorio positivo.