Dal crollo post-Antonveneta alla rinascita di Mps
Il Monte dei Paschi di Siena (Mps) è tornato protagonista sulla scena bancaria italiana. Dopo anni segnati dalla crisi legata all’acquisizione di Antonveneta e dall’intervento pubblico che ne ha garantito il salvataggio, l’istituto senese ha avviato una Opa su Mediobanca, segnando una svolta storica. Questa mossa trasforma Mps da oggetto di acquisizione a soggetto attivo in un’operazione di rilievo che potrebbe ridisegnare gli equilibri del settore finanziario nazionale.
L’operazione Mediobanca: la visione di lungo periodo
L’idea di un’aggregazione tra Mps e Mediobanca era stata prospettata già nel 2022 dall’amministratore delegato Luigi Lovaglio al Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), principale azionista dell’istituto. Dopo l’aumento di capitale da 2,5 miliardi di euro, sostenuto anche dal Tesoro, Lovaglio aveva presentato tre possibili scenari: proseguire autonomamente, una fusione tra pari o un accordo con Mediobanca. L’opzione più ambiziosa è ora divenuta realtà con la proposta di integrazione con lo storico gruppo di Piazzetta Cuccia.
Il ruolo del Tesoro e il piano di uscita dal capitale
Nel dicembre 2022, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva ribadito la volontà del Tesoro di uscire gradualmente dal capitale di Mps, mantenendone il valore e il ruolo di sostegno ai territori e alle imprese. Nel frattempo, il titolo Mps aveva reagito positivamente in Borsa, toccando 1,93 euro con un rialzo del 5,25%. La strategia prevedeva una progressiva riduzione della partecipazione pubblica e un consolidamento patrimoniale, preparatorio a operazioni di ampio respiro come l’attuale offerta su Mediobanca.
La svolta strategica e il no a Unicredit
Tra i passaggi chiave della rinascita di Mps c’è stata la decisione di rifiutare l’offerta avanzata da Unicredit nel 2021, quando l’amministratore delegato Andrea Orcel aveva avviato trattative per acquisire la banca. Il mancato accordo ha evitato lo smembramento dell’istituto e aperto la strada a un piano alternativo più ambizioso. Lovaglio ha puntato su una visione trasformativa, preferendo un’operazione che unisse due brand storici e includesse anche le attività di investment banking.
Da banca in crisi a nuovo protagonista del risiko bancario
L’Opa su Mediobanca rappresenta il culmine di un percorso di ristrutturazione e rilancio che ha visto Mps passare da simbolo della crisi bancaria italiana a nuovo attore di rilievo. La storia recente della banca, segnata da indagini, libri e serie televisive sulla vicenda Antonveneta e sull’intervento pubblico, lascia spazio a una fase in cui Siena ritrova fiducia. Con il supporto del Mef e la guida di Lovaglio, Mps si propone come polo di aggregazione in un settore dove le dinamiche di consolidamento sono destinate a intensificarsi.