Fondo pensione: come ridurre le tasse con il 730

Sofia Esposito

Deduzione fiscale per la previdenza integrativa

Chi versa contributi a un fondo pensione, sia esso aperto, chiuso o attraverso un piano individuale (PIP), ha diritto a dedurre una parte delle somme versate dal proprio reddito imponibile. Questa possibilità consente di ridurre l’Irpef da pagare e ottenere un risparmio fiscale significativo, che varia in base al reddito complessivo del contribuente.

Limite massimo di deducibilità annuale

La normativa prevede che sia possibile dedurre fino a 5.164,57 euro all’anno. Questo importo viene sottratto dal reddito complessivo ai fini fiscali, riducendo così la base imponibile. L’entità del risparmio cambia a seconda dello scaglione fiscale:

  • Con un reddito annuo di 28.000 euro (aliquota 25%), il vantaggio supera i 1.200 euro.
  • Oltre i 50.000 euro (aliquota 35%), il risparmio arriva a circa 1.750 euro.
  • Per chi rientra nell’aliquota massima del 43%, la detrazione può superare i 2.100 euro.

Compilazione corretta del modello 730

I contributi alla previdenza complementare vanno inseriti nel rigo E27 del Quadro E del modello 730. Questa operazione è necessaria solo per i versamenti effettuati in autonomia, mentre per quelli già dedotti in busta paga, come avviene nei fondi pensione aziendali, non è richiesta alcuna azione. Per chi effettua versamenti volontari, invece, l’indicazione corretta è essenziale per non perdere il beneficio fiscale.

Inclusione dei familiari a carico e gestione delle eccedenze

La deduzione è applicabile anche ai contributi versati per i familiari a carico, come coniuge o figli, rispettando sempre il limite complessivo di 5.164,57 euro. Se gli importi versati superano questa soglia, è possibile comunicare l’eccedenza al fondo pensione entro il 31 dicembre: tali somme non saranno dedotte nell’anno in corso, ma saranno esenti da tassazione al momento dell’erogazione della pensione integrativa.

Opportunità per chi ha iniziato dopo il 2007

I lavoratori che hanno iniziato la loro attività dopo il 1° gennaio 2007 possono beneficiare di una misura aggiuntiva: nei primi cinque anni, se non è stato utilizzato l’intero importo deducibile, è possibile recuperare la differenza in seguito. L’integrazione può arrivare fino a 2.582,29 euro annui per un massimo di 20 anni, offrendo così la possibilità di aumentare progressivamente il proprio risparmio previdenziale e ottimizzare il beneficio fiscale.