Dazi sull’oro, la Casa Bianca annuncia chiarimenti

Matteo Romano

Confusione sulle imposte applicate ai lingotti

Il dibattito sui dazi sull’oro ha generato incertezza nei mercati internazionali, spingendo la Casa Bianca ad annunciare un prossimo ordine esecutivo per chiarire la posizione ufficiale degli Stati Uniti. L’origine della confusione risale a una recente decisione della Customs and Border Protection (CBP), secondo cui i lingotti da 1 chilo e 100 once dovrebbero essere soggetti a tariffe doganali. Tale pronunciamento è in netto contrasto con quanto dichiarato ad aprile, quando era stato affermato che i lingotti sarebbero rimasti esentati dalle imposte volute dal presidente Donald Trump.

Reazioni immediate dei mercati e record del prezzo dell’oro

La notizia ha avuto un impatto diretto sulle quotazioni, con l’oro che venerdì ha toccato il massimo storico di 3.534 dollari l’oncia. La volatilità è stata alimentata dall’incertezza normativa, che ha spinto operatori e investitori a cercare conferme ufficiali. La London Bullion Market Association, rappresentante dei principali commercianti istituzionali e istituti bancari, ha espresso l’intenzione di richiedere chiarimenti formali alle autorità statunitensi, sottolineando l’importanza di un flusso commerciale libero da restrizioni.

Possibili origini della controversia

Secondo fonti di mercato, la sentenza della CBP sarebbe stata redatta in risposta a un quesito proveniente da una raffineria svizzera, e potrebbe trattarsi di un errore procedurale. Nel settore si evidenzia la necessità di stabilire se a sbagliare sia stata la Casa Bianca con la sua dichiarazione di aprile o l’agenzia doganale con l’interpretazione attuale. La Svizzera, che ospita il più grande polo mondiale di raffinazione, risulterebbe particolarmente penalizzata da eventuali dazi, con effetti a catena sull’intero commercio internazionale di metalli preziosi.

Implicazioni per il commercio globale dell’oro

Il Comex statunitense, il più grande mercato al mondo per i lingotti, basa la propria efficienza sull’accesso diretto all’oro fisico di Londra. L’introduzione di dazi minaccerebbe questo equilibrio, rallentando le operazioni e influenzando la liquidità del mercato. L’Associazione svizzera dei produttori e commercianti di metalli preziosi ha avvertito che l’imposizione di tariffe potrebbe avere un impatto negativo sulla circolazione globale dell’oro, riducendo la competitività internazionale.

Il contesto della politica commerciale di Trump

La vicenda si inserisce in una più ampia strategia di politica commerciale, con Trump che, a inizio settimana, ha rilanciato la sua guerra tariffaria, reintroducendo dazi reciproci verso la maggior parte dei partner commerciali degli Stati Uniti. Questa politica ha portato il livello medio delle tariffe sulle importazioni americane ai massimi degli ultimi decenni. Allo stesso tempo, l’amministrazione ha prospettato eccezioni mirate per alcuni prodotti, tra cui farmaceutici e alimenti trasformati, che potrebbero essere oggetto di tariffe specifiche in futuro.