Mediobanca, cresce l’Ops con il sostegno di Delfin

Sofia Esposito

Avanzano le adesioni all’Offerta pubblica di scambio

Prosegue con slancio l’Offerta pubblica di scambio (Ops) lanciata da Mps su Mediobanca. La holding Delfin, fondata dalla famiglia Del Vecchio e oggi guidata da Francesco Milleri, ha conferito quasi interamente la sua partecipazione del 19,8% in Piazzetta Cuccia. Dopo una prima adesione del 14 agosto, è arrivata anche una seconda tranche che ha portato le adesioni complessive al 19,41%. L’obiettivo fissato dall’amministratore delegato di Mps, Luigi Lovaglio, resta quello di toccare almeno il 35% del capitale.

Possibile rilancio con un’offerta in contanti

Il cammino verso la scalata procede in maniera positiva per Siena. Prima della scadenza dell’8 settembre, potrebbe essere presentato un rilancio in contanti, misura che darebbe un’ulteriore spinta alle adesioni. Il valore di scambio attuale prevede 2,53 azioni Mps per ogni titolo Mediobanca, con uno sconto del 2,4% che, in termini di capitalizzazione, equivale a circa 412 milioni di euro. Un eventuale innesto di fondi rafforzerebbe la convenienza per gli azionisti, aumentando la pressione sul fronte opposto.

Assemblea degli azionisti e voto decisivo

Grande attesa è rivolta all’assemblea degli azionisti di Mediobanca, convocata per giovedì, durante la quale l’amministratore delegato Alberto Nagel chiederà il via libera a procedere con l’operazione su Banca Generali. L’operazione prevede uno scambio azionario con Generali, e il risultato dipenderà anche dal livello di partecipazione. Le stime parlano di un’affluenza tra il 75% e l’80% del capitale. Più alta sarà la partecipazione, maggiori saranno le probabilità di approvazione. Tuttavia, si prevede che una quota rilevante di azionisti si opporrà o si asterrà, equivalendo di fatto a un voto contrario.

Il fronte contrario e le possibili alleanze

Tra i soggetti più critici figurano Delfin con il suo 19,8%, Francesco Gaetano Caltagirone con circa il 9,9%, le casse di previdenza che detengono circa il 5,5%, la famiglia Benetton con il 2,2% e le partecipazioni riconducibili ad Anima e Amundi. Complessivamente, questo fronte potrebbe rappresentare circa il 40% del capitale sociale. A favore di Nagel dovrebbero invece schierarsi gran parte dei fondi d’investimento (circa il 25%), Unipol con il 2% e il patto di consultazione che pesa per il 7,8%. Rimane invece incerta la posizione di Blackrock, che recentemente ha incrementato la propria quota oltre il 5%. L’esito del voto appare quindi ancora in equilibrio.

Via libera dalle autorità di vigilanza

Sul fronte regolatorio, Mediobanca ha comunicato di aver ottenuto il via libera della Bce per l’operazione su Banca Generali. Allo stesso tempo, Bankitalia ha autorizzato l’acquisizione del controllo indiretto e della partecipazione qualificata nelle controllate finanziarie coinvolte. Questo passaggio elimina un ostacolo rilevante, consentendo al management di procedere con maggiore sicurezza nella complessa partita di alleanze e consensi che si giocherà nelle prossime settimane.