Unicredit rafforza il piano B con dividendi e plusvalenze

Sofia Esposito

Orcel rilancia dopo lo stop alle fusioni

Bloccata dai veti politici che hanno ostacolato le operazioni di fusione con Banco Bpm e Commerzbank, Unicredit ha cambiato rotta. L’amministratore delegato Andrea Orcel ha infatti deciso di rafforzare la strategia dello stake building, cioè la creazione di partecipazioni mirate in istituzioni finanziarie chiave. Un approccio che offre due vantaggi: generare plusvalenze grazie alla rivalutazione dei titoli acquistati e garantire un flusso stabile di dividendi da reinvestire o distribuire agli azionisti.

L’espansione nel capitale di Commerzbank

Il capitolo più significativo riguarda la banca tedesca Commerzbank. Nel corso del 2024, Unicredit ha progressivamente trasformato derivati in azioni, fino a raggiungere il 26% del capitale, con la possibilità di salire al 29%. L’operazione è stata costruita in più fasi: a settembre 2024 furono investiti 1,5 miliardi di euro per il 9%, quota che oggi registra una plusvalenza del 160%, pari a oltre 2,4 miliardi. Successivamente, il gruppo ha rilevato un ulteriore 10,5% a 28,6 euro per azione, con un impegno di 3,4 miliardi e un guadagno di circa 700 milioni. L’ultima tranche, corrispondente al 6%, ha comportato un investimento superiore ai 2 miliardi.
Oltre alla crescita patrimoniale, Unicredit beneficia della distribuzione di dividendi. Nel maggio 2024 sono stati incassati 67 milioni di euro, mentre le previsioni parlano di una distribuzione complessiva di 2,7 miliardi entro il 2027. Se la quota detenuta dovesse raggiungere il 29%, il ritorno annuale supererebbe i 780 milioni di euro.

Alpha Bank: un ingresso agevolato in Grecia

Sul mercato greco, l’operazione è stata accolta in modo diametralmente opposto. Le autorità locali hanno favorito l’ingresso di Unicredit in Alpha Bank, dove oggi il gruppo italiano possiede circa il 20%, suddiviso tra 9,6% di azioni e 9,7% di derivati. L’obiettivo è di consolidare la posizione al 29,9% entro il 2025. Secondo le stime, questa partecipazione potrà generare fino a 180 milioni di utili aggiuntivi all’anno, diventando così una componente importante dei risultati consolidati del gruppo.

Il presidio italiano con Generali

In Italia, dopo il mancato accordo su Banco Bpm, Unicredit ha consolidato la sua posizione nel capitale di Generali, detenendo oggi una quota del 6,59%. L’investimento complessivo, stimato in circa 3 miliardi di euro, mostra attualmente una plusvalenza potenziale tra 200 e 300 milioni. Nel maggio 2024, la partecipazione ha garantito 147,5 milioni di dividendi, confermando l’importanza strategica di Generali nel portafoglio di Piazza Gae Aulenti come fonte di rendimento stabile e diversificazione.

Obiettivi a medio e lungo termine

La nuova strategia di Unicredit mira a rafforzare la redditività complessiva grazie a un mix di ricavi ricorrenti da dividendi e valorizzazione delle partecipazioni. Per il 2024, l’istituto prevede un utile netto pari a 10,5 miliardi di euro, con l’intenzione di superare gli 11 miliardi dal 2027. In questo scenario, le posizioni in Commerzbank, Alpha Bank e Generali non rappresentano soltanto un’alternativa alle fusioni ostacolate, ma un vero pilastro strategico per consolidare il peso di Unicredit nel panorama bancario europeo e garantire valore duraturo ai suoi azionisti.