I regali di denaro e il fisco
Ricevere soldi in dono da un familiare o da una persona vicina è una pratica comune, spesso legata a esigenze personali, acquisti importanti o semplici gesti di sostegno. Tuttavia, dal punto di vista fiscale, le regole non sono sempre uguali: la tassazione dipende dalla somma trasferita e dal grado di parentela tra chi dona e chi riceve. Secondo quanto stabilito dall’articolo 6 del d.P.R. 917/1986, le donazioni di denaro non concorrono a formare il reddito imponibile e quindi non incidono sull’Irpef. Ciò non toglie che, superate determinate soglie, possano entrare in gioco obblighi specifici come l’imposta sulle donazioni.
La soglia per coniugi e parenti diretti
Quando la donazione avviene tra coniuge, genitori e figli, la legge prevede una franchigia fino a 1 milione di euro. Al di sopra di questo importo si applica un’aliquota del 4% sulla parte eccedente. In termini pratici, se il regalo ammonta a 1,2 milioni, l’imposta si calcola solo sui 200mila euro che superano la soglia, pari a 8mila euro. Questa impostazione permette ai trasferimenti familiari di notevole entità di beneficiare di un ampio margine esentasse.
Fratelli, parenti più lontani ed estranei
Per le donazioni tra fratelli e sorelle, la franchigia scende a 100mila euro: oltre questo limite l’aliquota sale al 6%. Lo stesso livello di tassazione (6%) è previsto per i trasferimenti a favore di parenti fino al quarto grado o affini in linea retta e collaterale, ma in questi casi non è stabilita alcuna franchigia: l’imposta si applica sull’intero importo ricevuto. Quando la donazione proviene da persone estranee al nucleo familiare, l’aliquota sale all’8%, sempre senza soglie esenti.
Il concetto di “modico valore”
Un aspetto particolare riguarda le donazioni considerate di modico valore, che non richiedono né la redazione di un atto notarile né il pagamento dell’imposta. La normativa non fissa un importo preciso, ma il codice civile stabilisce che la valutazione deve tenere conto delle condizioni economiche del donante. La Corte di Cassazione ha più volte ribadito che ciò che per un soggetto può sembrare consistente, per un contribuente molto facoltoso può essere ritenuto irrilevante. Così, per chi dispone di un patrimonio milionario, anche una somma di 30mila euro può rientrare nella categoria del modico valore.
Tracciabilità e limiti ai contanti
Per ridurre i rischi e garantire la corretta trasparenza è consigliabile che i trasferimenti di denaro avvengano con strumenti tracciabili, come bonifici bancari, assegni o pagamenti con carta, specificando nella causale “donazione” o “liberalità”. Nel caso in cui si utilizzi denaro contante, è bene rispettare il limite massimo di 5mila euro, oltre il quale si rischiano contestazioni in termini di tracciabilità e obblighi aggiuntivi di natura fiscale.