Obiettivi rivisti e nuove strategie
Il gruppo Stellantis ha ufficialmente rivisto la propria strategia di transizione energetica, ammettendo che la completa elettrificazione entro il 2030 non sarà raggiungibile. Le affermazioni di Jean-Philippe Imparato, responsabile per l’Europa, durante il Salone della mobilità di Monaco di Baviera, segnano una discontinuità rispetto al piano Dare Forward 2030, annunciato nel 2022. Con il nuovo ceo Antonio Filosa è già iniziata la discussione su un aggiornamento della visione a medio e lungo termine. Il prossimo piano globale sarà presentato nel primo trimestre del 2026.
Le difficoltà del mercato elettrico
La decisione arriva dopo anni di adesione quasi totale alle direttive di Bruxelles, che hanno imposto lo stop alle vendite di auto a combustione dal 2035. Tuttavia, il mercato ha dimostrato di non essere pronto a una svolta così drastica: la domanda di veicoli elettrici cresce a ritmi inferiori alle previsioni, mentre i costi elevati e la scarsa infrastruttura di ricarica frenano la diffusione. Anche nel Regno Unito, Stellantis ha denunciato obiettivi ritenuti insostenibili, come la produzione del 22% di veicoli elettrici nel 2024 con un traguardo dell’80% entro il 2030, pena multe fino a 15.000 sterline per ogni veicolo non conforme.
Ibrido e segmenti popolari al centro del piano
Il gruppo si orienta ora con maggiore convinzione verso i modelli ibridi, la cui domanda è in costante aumento. Un altro punto centrale riguarda la produzione di utilitarie e auto compatte, segmento tradizionalmente forte in Italia e ancora oggi molto richiesto dai consumatori. L’orientamento è quello di spingere Bruxelles a riconoscere la necessità di una neutralità tecnologica, che lasci spazio a diverse soluzioni per la riduzione delle emissioni, senza imporre un unico modello industriale.
Dialogo con le istituzioni europee e italiane
Il tema sarà al centro del Dialogo strategico del 12 settembre tra la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e i vertici delle aziende dell’automotive. In vista dell’incontro, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha incontrato il ceo Antonio Filosa e il presidente di Anfia, Roberto Vavassori. Dal confronto è emersa la volontà di presentare una linea comune, chiedendo alla Commissione europea di trasformare il dialogo in azioni concrete per garantire la sopravvivenza del settore.
Le criticità per l’Italia e il futuro degli impianti
In Italia rimane aperta la questione degli stabilimenti Stellantis, attualmente poco sfruttati e in attesa di una strategia industriale definita. L’idea di sostenere la produzione di modelli di piccole dimensioni, più accessibili al mercato interno, è stata indicata come prioritaria. Urso, Filosa e Vavassori hanno ribadito l’impegno a intensificare il dialogo con Bruxelles per evitare che le attuali norme provochino perdite occupazionali e riduzione della competitività industriale. Non sono mancate critiche dai sindacati: la Uilm ha sottolineato come dall’incontro non siano emersi risultati immediati, chiedendo misure più concrete a tutela dei lavoratori.