Oracle trascina Wall Street ed Ellison sfida Musk

Sofia Esposito

Rally storico per il titolo tecnologico

Il mercato americano ha registrato una delle giornate più sorprendenti degli ultimi decenni. Le azioni di Oracle hanno messo a segno un incremento del 29% in un solo giorno, spingendo l’indice S&P 500 a toccare quota 6.513 punti, un nuovo record assoluto. Questo exploit ha avuto un effetto immediato anche sulla ricchezza personale di Larry Ellison, cofondatore del gruppo, che è salito al secondo posto tra gli uomini più ricchi al mondo, superando Mark Zuckerberg e Jeff Bezos, e riducendo la distanza da Elon Musk.

L’effetto intelligenza artificiale

Il rally del titolo riflette l’esplosione della domanda di infrastrutture per data center, alimentata dalle startup e dalle grandi aziende che operano nell’ambito dell’intelligenza artificiale. Oracle si è ritagliata un ruolo centrale in questo settore strategico, posizionandosi come partner privilegiato per la gestione di carichi di lavoro complessi e per l’offerta di soluzioni cloud avanzate.

Accordi multimiliardari e nuove partnership

La crescita del titolo non è frutto del caso, ma arriva dopo mesi di risultati sopra le aspettative. L’amministratore delegato Safra Catz ha confermato che l’azienda ha siglato di recente quattro accordi multimiliardari con importanti clienti internazionali. Inoltre, sono in essere 455 miliardi di dollari di obbligazioni residue di prestazione, ossia contratti già firmati ma non ancora fatturati.

Tra i progetti più significativi figura l’intesa con OpenAI e SoftBank per il maxi-progetto Stargate, del valore di 500 miliardi di dollari, oltre al contratto annuale da 30 miliardi siglato nel luglio scorso. Queste operazioni hanno consolidato la posizione di Oracle come uno degli attori principali nel mercato del cloud e dell’AI.

Valutazioni in crescita record

L’impennata in Borsa potrebbe tradursi in un aumento di 208 miliardi di dollari nella capitalizzazione di mercato di Oracle, che con un prezzo per azione di 312,65 dollari raggiungerebbe una valutazione complessiva di 878,2 miliardi. Numeri che confermano il ruolo di primo piano del gruppo nel panorama tecnologico globale.

Prospettive fino al 2031

Le previsioni di crescita restano ambiziose. Secondo Catz, i ricavi legati a Oracle Cloud Infrastructure aumenteranno del 77% nel 2025, pari a circa 18 miliardi di dollari, per arrivare a 144 miliardi entro il 2031. Si tratta di una stima ben superiore rispetto alle previsioni di Wall Street, che si fermavano a 91 miliardi nello stesso periodo. Un segnale chiaro che l’azienda punta a cavalcare in pieno l’onda della trasformazione digitale e dell’AI.