L’ingresso di Siena in Mediobanca
La settimana si apre con un evento di rilievo per la finanza italiana: Monte dei Paschi di Siena assume ufficialmente il controllo del 62,3% di Mediobanca. In base alle regole Consob, da oggi l’istituto senese entra nella governance di Piazzetta Cuccia, con la possibilità di consolidare ulteriormente la propria posizione grazie alla riapertura dei termini di adesione fino al 22 settembre. Le previsioni parlano di un tasso di partecipazione che potrebbe superare l’80% del capitale, garantendo così a Mps un dominio pieno sulle assemblee ordinarie e straordinarie, inclusa la decisione sull’uscita dalla Borsa.
La partita sui vertici di Mediobanca
L’attenzione si concentra ora sul prossimo consiglio di amministrazione, previsto giovedì. È in quella sede che l’attuale amministratore delegato Alberto Nagel dovrebbe formalizzare le proprie dimissioni, insieme al presidente Renato Pagliaro e ad alcuni consiglieri. La sostituzione dei vertici sarà al centro della futura assemblea, fissata per fine ottobre, con l’obiettivo di avviare un nuovo corso in linea con la strategia di Luigi Lovaglio, ceo di Mps.
Le mosse di Unipol e il ruolo di Bper
Sul fronte delle banche italiane si muove anche Carlo Cimbri, presidente di Unipol, che da Bisceglie ha sottolineato come il gruppo non resterà spettatore inerte. Pur non avendo un interesse diretto nell’operazione Mps-Mediobanca, Unipol guarda alle opportunità che potranno emergere. La stessa Bper, banca partecipata da Unipol, è reduce dall’acquisizione della Popolare di Sondrio, che le ha consentito di superare la soglia dei 200 miliardi di attivi. Oggi l’assemblea della Sondrio sarà chiamata a eleggere il nuovo cda, con candidati di spicco come Andrea Casini, già in Unicredit.
Le linee guida del governo
Il governo segue con attenzione gli sviluppi. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha ribadito che le banche devono mantenere la loro funzione primaria: sostenere l’economia reale e garantire credito alle imprese. In questo senso, l’esecutivo ha più volte posto vincoli stringenti, come nel caso dell’offerta di Unicredit su Banco Bpm. Anche sul dossier Mediobanca, Giorgetti ha precisato che lo Stato ha rispettato le condizioni europee riducendo la propria partecipazione in Mps sotto la soglia di controllo.
Una fase cruciale per il sistema bancario
Con l’operazione Mps-Mediobanca prende forma il progetto di un nuovo polo bancario nazionale, destinato a rafforzare la competitività del sistema e ad accentrare un potere significativo nelle mani di Siena. La presenza di azionisti di peso come Delfin della famiglia Del Vecchio e l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone aggiunge ulteriore rilevanza a uno scenario che segnerà i prossimi mesi del settore.