Trump chiede alla Sec stop ai bilanci trimestrali

Giulia Conti

Una proposta che riapre il dibattito

Il tema della rendicontazione delle società quotate torna al centro dell’attenzione negli Stati Uniti. Donald Trump ha rilanciato l’idea di abolire gli obblighi di pubblicazione dei risultati con cadenza trimestrale, proponendo un passaggio a report semestrali. La modifica, che richiederebbe il via libera della Securities and Exchange Commission (Sec), punta a ridurre i costi amministrativi e a liberare le aziende da una pressione comunicativa considerata eccessiva.

Origini e precedenti della discussione

Il dibattito non è nuovo. Già nel 2018, durante il primo mandato presidenziale di Trump, il tema era stato sollevato senza però tradursi in un cambiamento normativo. Nello stesso anno, figure di spicco come Jamie Dimon (JPMorgan) e Warren Buffett avevano sostenuto la necessità di alleggerire gli obblighi di comunicazione, evidenziando come il sistema trimestrale inducesse le imprese a privilegiare il breve periodo rispetto a strategie di lungo respiro. La regola che impone i report trimestrali è in vigore negli Stati Uniti dal 1970.

Il ruolo della Long-Term Stock Exchange

La proposta di Trump trova eco nelle intenzioni della Long-Term Stock Exchange (Ltse), che ha annunciato l’intenzione di presentare una petizione alla Sec per abolire l’obbligo dei bilanci trimestrali. L’idea è di consentire alle società di pubblicare i risultati due volte l’anno, promuovendo una gestione aziendale orientata al lungo periodo. Secondo i promotori, questa modifica potrebbe aumentare il numero di IPO e incoraggiare l’ingresso in Borsa di imprese scoraggiate dai costi e dalla burocrazia delle attuali regole.

Vantaggi e criticità della proposta

I sostenitori del modello semestrale ritengono che le società risparmierebbero risorse significative, destinabili a progetti strategici piuttosto che a procedure amministrative. Inoltre, i dirigenti avrebbero più margine per pianificare investimenti e innovazioni senza la costante pressione di presentare risultati a breve termine. Tuttavia, gli investitori istituzionali potrebbero opporsi, poiché i bilanci trimestrali rappresentano uno strumento essenziale per monitorare la salute finanziaria delle aziende. Oltre ai dati, infatti, le società organizzano call con gli analisti, momenti considerati fondamentali per mantenere trasparenza e fiducia nei mercati.

Implicazioni per il mercato finanziario

Se la proposta dovesse avanzare, il cambiamento avrebbe ripercussioni significative sulla comunicazione societaria e sul rapporto tra aziende e azionisti. Il passaggio a una frequenza semestrale ridurrebbe il flusso di informazioni disponibili, ma potrebbe al tempo stesso rendere le quotazioni più attrattive per nuove imprese, aumentando la competitività del mercato americano. La sfida sarà trovare un equilibrio tra maggiore flessibilità gestionale e garanzie di trasparenza, due elementi che incidono direttamente sulla fiducia degli investitori e sulla stabilità del sistema finanziario.