Una strategia in tre tappe verso la prima supercar elettrica
La Ferrari si prepara a entrare ufficialmente nell’era elettrica con una strategia di lancio graduale, pensata per mantenere alta l’attesa e consolidare il posizionamento del marchio nel segmento del lusso tecnologico. Durante il Capital Market Day dell’8 e 9 ottobre, la casa di Maranello presenterà il cuore tecnologico della sua prima vettura completamente elettrica, mentre il design esterno sarà rivelato nella primavera 2026 e gli interni a inizio 2027.
Le prime consegne sono previste tra dodici mesi, con l’obiettivo di trasformare la nuova vettura in un’icona dell’innovazione italiana, mantenendo intatti i valori di esclusività, performance e stile che hanno reso il Cavallino un marchio globale.
Un equilibrio tra tradizione e innovazione
L’entrata nel mondo dei veicoli elettrici rappresenta per Ferrari una sfida identitaria. L’azienda deve dimostrare che silenzio e potenza possono convivere con il dna sportivo e l’emozione sonora tipica delle sue auto. Secondo le previsioni, il prezzo di listino dovrebbe superare i 500.000 euro, con una produzione limitata rivolta a collezionisti e clienti ad alto patrimonio.
L’approccio ricalca il modello di esclusività che ha caratterizzato la recente F80, esaurita in pochi giorni con 799 unità vendute, e che potrebbe ispirare anche la nuova generazione di vetture elettriche del marchio.
Previsioni di mercato e obiettivi produttivi
Gli analisti del settore ritengono che la transizione elettrica sarà più lenta del previsto anche per i marchi di lusso. Entro il 2030, la produzione Ferrari potrebbe includere solo un 10% di modelli elettrici puri, contro il 40% inizialmente previsto, mentre la quota principale rimarrà nelle varianti ibride plug-in.
Gli studi di UBS stimano che le vendite del nuovo modello elettrico possano raggiungere circa 900 unità entro il 2028, con un prezzo medio intorno ai 450.000 euro. L’obiettivo di Maranello è attrarre nuovi clienti senza compromettere i volumi esclusivi che garantiscono margini elevati e domanda superiore all’offerta.
Performance finanziarie e reazione dei mercati
Nonostante l’attesa per la supercar elettrica, il titolo Ferrari ha vissuto un anno più cauto in Borsa, registrando una crescita modesta rispetto al +26% dell’indice Ftse Mib. I risultati del secondo trimestre 2025 non hanno riservato sorprese positive, provocando una lieve flessione delle azioni. Tuttavia, gli investitori continuano a percepire Ferrari come un brand di lusso di fascia alta, al pari di marchi come Hermès, con multipli di mercato premium e una redditività superiore al settore automobilistico tradizionale.
La società mantiene un portafoglio ordini da 18 a 24 mesi e una fedeltà cliente dell’81%, con quasi la metà dei nuovi acquirenti già possessori di un’altra Ferrari. Le proiezioni stimano ricavi in crescita da 7,05 miliardi di euro nel 2025 a 8,67 miliardi nel 2027, con un margine operativo del 32%.
Prospettive per gli investitori e strategie future
Le banche d’affari prevedono aggiornamenti positivi nel Capital Market Day, soprattutto in termini di free cash flow, dividendi e riacquisto di azioni proprie. Bank of America e Deutsche Bank mantengono raccomandazioni favorevoli sul titolo, attribuendo un prezzo obiettivo fino a 520 euro grazie al solido piano industriale e alla pipeline di modelli speciali come la F80 e la SC40.
Resta inoltre possibile una revisione al rialzo del payout dei dividendi, oggi inferiore rispetto alla media del settore del lusso, che oscilla tra il 35% e il 50%. Ferrari punta a bilanciare ritorni agli azionisti e investimenti futuri, consolidando la propria leadership nella fascia alta del mercato globale dell’automotive.