La strategia industriale si sposta oltre Atlantico
Il gruppo Stellantis consolida la sua presenza negli Stati Uniti con un piano di investimenti record pari a 13 miliardi di dollari nei prossimi quattro anni. Si tratta del più grande impegno finanziario nella storia dell’azienda oltreoceano, destinato a potenziare la capacità produttiva, sostenere nuovi progetti industriali e creare migliaia di posti di lavoro.
La notizia, annunciata a mercati chiusi, ha avuto un effetto immediato sull’andamento del titolo a Piazza Affari, dove le azioni del gruppo hanno registrato un rialzo nelle prime ore di contrattazione.
In netto contrasto con questa espansione americana, la situazione in Italia rimane più complessa: nel 2025 la produzione nazionale ha registrato un calo del 31,5%, segnale di un progressivo allontanamento del baricentro industriale dall’Europa verso mercati considerati più strategici e redditizi.
Obiettivi del piano e aree di investimento
L’investimento da 13 miliardi sarà concentrato principalmente su quattro Stati – Illinois, Ohio, Michigan e Indiana – e rappresenterà un passaggio chiave nella strategia di lungo periodo del gruppo per incrementare la produzione e rinnovare la gamma.
L’obiettivo dichiarato è aumentare del 50% la capacità produttiva annuale e introdurre cinque nuovi modelli nei segmenti più competitivi del mercato americano.
Le risorse verranno impiegate anche per sviluppare un nuovo motore a quattro cilindri GMET4 EVO, che sarà interamente prodotto negli Stati Uniti a partire dal 2026.
In parallelo, il piano prevede la creazione di oltre 5.000 nuovi posti di lavoro, distribuiti tra le diverse aree industriali coinvolte, e l’ammodernamento delle catene di montaggio dedicate a marchi come Jeep, Dodge e Ram.
Gli interventi previsti negli stabilimenti
Il progetto coinvolge tutti i principali impianti produttivi americani del gruppo.
In Illinois, oltre 600 milioni di dollari saranno destinati alla riapertura del Belvidere Assembly Plant, dove verranno costruiti i nuovi modelli Jeep Cherokee e Jeep Compass a partire dal 2027. L’iniziativa creerà circa 3.300 posti di lavoro e segnerà il ritorno alla piena operatività di uno stabilimento storico.
In Ohio, 400 milioni di dollari serviranno a trasferire la produzione del nuovo pick-up di medie dimensioni al Toledo Assembly Complex, già sede della produzione di Jeep Wrangler e Jeep Gladiator. L’ampliamento del sito consentirà l’assunzione di oltre 900 lavoratori e l’implementazione di nuove tecnologie di produzione.
In Michigan, il gruppo investirà nella produzione di un SUV di grandi dimensioni con doppia motorizzazione – elettrica a lunga autonomia e termica – che verrà assemblato nel Warren Truck Assembly Plant a partire dal 2028.
Sempre nello stesso Stato, 130 milioni di dollari saranno utilizzati per adattare il Detroit Assembly Complex – Jefferson alla costruzione della nuova generazione della Dodge Durango, la cui produzione inizierà nel 2029.
Infine, in Indiana, Stellantis destinerà oltre 100 milioni di dollari ai propri stabilimenti di Kokomo, dove verrà avviata la produzione del nuovo propulsore GMET4 EVO. L’intervento creerà più di 100 nuovi posti di lavoro, rafforzando la leadership americana nella progettazione di motori efficienti e sostenibili.
L’espansione del network industriale negli USA
Oggi Stellantis conta 34 stabilimenti produttivi negli Stati Uniti, oltre a centri di ricerca e sviluppo, magazzini di ricambi e uffici di progettazione distribuiti in 14 Stati federali.
L’intera rete impiega circa 48.000 persone e collabora con 2.600 concessionari e 2.300 fornitori, generando un impatto economico rilevante in centinaia di comunità locali.
Il nuovo piano d’investimenti rafforzerà ulteriormente questa infrastruttura, rendendo gli Stati Uniti uno dei poli principali per la produzione globale del gruppo.
L’amministratore delegato Antonio Filosa, responsabile anche delle operazioni in Nord America, ha sottolineato come la strategia industriale sia orientata a garantire “una crescita sostenibile e una maggiore competitività nei prossimi decenni”.
Italia in difficoltà: produzione in forte calo
Mentre negli Stati Uniti si investe per il futuro, la situazione in Italia appare più critica. La produzione automobilistica del gruppo ha registrato un crollo del 31,5% nel 2025, un dato che alimenta le preoccupazioni dei sindacati e del comparto industriale nazionale.
Il rallentamento è attribuito a diversi fattori: calo della domanda interna, elevati costi energetici, difficoltà logistiche e incertezza normativa legata alla transizione verso l’elettrico.
Alcuni stabilimenti italiani operano ormai a capacità ridotta, mentre il gruppo continua a privilegiare investimenti in mercati più dinamici come Nord America e Cina.
Nonostante i ripetuti appelli del Governo italiano per garantire nuovi progetti produttivi sul territorio, la tendenza di Stellantis a spostare il proprio focus strategico all’estero sembra destinata a consolidarsi nel medio periodo.
Un piano che segna un cambio di paradigma industriale
Con questo investimento colossale, Stellantis conferma il proprio orientamento verso una dimensione industriale sempre più globale e tecnologicamente avanzata.
L’espansione negli Stati Uniti rappresenta non solo un’opportunità di crescita commerciale, ma anche un segnale di fiducia verso un mercato in grado di offrire stabilità normativa, incentivi e una rete produttiva altamente competitiva.
L’Italia, pur rimanendo una parte storica del DNA del gruppo, rischia di vedere ridotta la propria centralità se non verranno introdotti strumenti in grado di rilanciare il settore automobilistico nazionale e attrarre nuovi investimenti.