Autogrill e UGL reagiscono al servizio di Rai 3

Sofia Esposito

Critiche al programma “FarWest” e richiesta di rettifica

Reazione ferma da parte di Autogrill e del sindacato UGL Terziario dopo la messa in onda, su Rai 3, delle puntate del programma “FarWest” del 10 e 17 ottobre 2025. L’azienda ha contestato duramente i contenuti trasmessi, giudicandoli distorti e non rappresentativi della realtà operativa dei propri punti vendita. Secondo la società, il servizio avrebbe fornito al pubblico un’immagine non veritiera delle pratiche aziendali, soprattutto in materia di igiene, qualità e trasparenza gestionale. Autogrill ha pertanto deciso di diffidare i responsabili del programma, incaricando i propri legali di intraprendere ogni azione necessaria per la tutela della reputazione aziendale e dei suoi 9.000 dipendenti attivi in Italia.

Autogrill difende i propri standard di sicurezza

L’azienda, leader nazionale nei servizi di ristorazione lungo le autostrade e negli aeroporti, ha ribadito di operare nel pieno rispetto delle normative sanitarie e alimentari vigenti. I vertici del gruppo hanno sottolineato che i propri protocolli interni superano spesso i requisiti minimi previsti dalla legge e che le procedure di controllo vengono effettuate da enti di certificazione indipendenti. Ogni anno, Autogrill commissiona migliaia di analisi su prodotti, materie prime e ambienti di lavoro, per garantire la massima sicurezza ai clienti e condizioni ottimali ai dipendenti. Queste verifiche confermerebbero, secondo l’azienda, la piena conformità ai più alti standard qualitativi nel settore della ristorazione collettiva.

L’intervento del sindacato UGL Terziario

A sostegno della società è intervenuto anche il sindacato UGL Terziario, che ha diffuso un comunicato in difesa dei lavoratori di Autogrill. Il documento critica il servizio televisivo, ritenendolo fuorviante e privo di equilibrio informativo. Il sindacato ha spiegato che il proprio intervento non nasce per motivi aziendali, ma per tutelare la dignità professionale dei dipendenti coinvolti indirettamente nella vicenda. UGL ha evidenziato come la narrazione proposta dal programma rischi di danneggiare l’immagine di migliaia di persone che, ogni giorno, operano nel rispetto delle regole e contribuiscono al buon funzionamento di una delle principali realtà della ristorazione italiana.

Prezzi autostradali e costi di gestione

Tra i temi trattati dal programma televisivo figuravano anche i prezzi praticati nei punti vendita autostradali, giudicati eccessivi. Su questo punto, UGL ha fornito alcune precisazioni, sottolineando che i costi al pubblico sono influenzati dalle royalty elevate che gli esercenti devono versare ai gestori delle aree di servizio, talvolta pari fino al 50% degli incassi. Questi oneri, uniti all’aumento dei costi energetici e logistici, incidono in modo significativo sui listini finali. Il sindacato ha inoltre ricordato che tali margini servono anche a garantire retribuzioni adeguate e tutele contrattuali ai dipendenti del settore, spesso impiegati in turni lunghi e in orari festivi.

Tutela dell’immagine e rispetto dei lavoratori

La vicenda evidenzia il delicato equilibrio tra libertà di informazione e responsabilità giornalistica. Da un lato, le inchieste televisive hanno un ruolo importante nel controllo pubblico; dall’altro, le imprese chiedono che le informazioni diffuse rispettino la veridicità dei fatti e non danneggino la reputazione di chi vi lavora.
Autogrill e UGL Terziario intendono dunque proseguire nelle iniziative volte a difendere non solo la propria immagine, ma anche il lavoro quotidiano di migliaia di addetti che, da anni, rappresentano un pilastro della ristorazione italiana su strade, stazioni e aeroporti.