Banconote e monete rovinate, come sostituirle

Lorenzo Bianchi

Le regole della Banca d’Italia per il cambio del contante

Con il passare degli anni, banconote e monete possono deteriorarsi a causa dell’uso quotidiano. Strappi, macchie o semplici segni di usura possono rendere un biglietto illeggibile o non idoneo alla circolazione, ma non sempre significa che il denaro sia perso. La Banca d’Italia prevede infatti procedure precise per la sostituzione del contante danneggiato, stabilendo criteri e modalità che variano a seconda del tipo di difetto.

L’obiettivo è mantenere in circolazione solo denaro in buone condizioni, garantendo al contempo ai cittadini la possibilità di recuperare il valore delle banconote o delle monete deteriorate.

Quando una banconota può essere sostituita

Il cambio è possibile solo se più della metà della banconota originale è ancora integra. Se la parte mancante supera questa soglia, la sostituzione avviene solo se il richiedente dimostra che il danno è avvenuto in modo accidentale e non intenzionale. In caso di banconote strappate, macchiate o parzialmente bruciate, è importante conservare tutti i frammenti, evitando di incollarli o di applicare nastro adesivo.

Le parti residue devono essere custodite tra due fogli trasparenti o in buste protettive, così da non compromettere ulteriormente l’integrità del materiale. Una volta verificato che la banconota rispetta i requisiti di autenticità e integrità, la Banca d’Italia procede alla sostituzione immediata o al rimborso equivalente.

Come e dove presentare la richiesta di cambio

Il cittadino può presentarsi presso uno sportello della Banca d’Italia oppure rivolgersi a istituti di credito o uffici postali che offrono il servizio di sostituzione. Gli operatori verificano lo stato del biglietto: se la banconota è solo usurata o leggermente danneggiata, il cambio avviene sul momento.

Se invece il danno è rilevante o la banconota risulta mutilata oltre la metà, il pezzo viene inviato agli uffici centrali della Banca d’Italia, dove un team specializzato esegue controlli approfonditi. L’esito può essere di approvazione, con rimborso del valore nominale, o di rifiuto, nel qual caso la banconota viene restituita al richiedente.

Il servizio è gratuito, salvo i casi in cui il biglietto presenti macchie di inchiostro indelebile dovute ai dispositivi antifurto delle cassette di sicurezza. In queste situazioni, la sostituzione può avvenire solo se il danneggiamento è chiaramente involontario, e viene applicata una piccola commissione per la verifica tecnica.

Monete deteriorate: le regole per la restituzione

Il procedimento per le monete danneggiate o alterate segue regole più rigide. Il cittadino deve compilare un modulo di versamento e firmare una liberatoria accettando preventivamente l’esito della verifica che sarà condotta dalla Banca d’Italia.

Se la quantità di monete supera le 100 unità, è obbligatorio presentarle in confezioni sigillate e trasparenti, rispettando un limite di pezzi per ciascun taglio:

  • fino a 500 unità per monete da 1 e 2 euro,
  • fino a 1.000 unità per tagli da 50, 20 e 10 centesimi,
  • fino a 2.000 unità per tagli da 5, 2 e 1 centesimo.

Ogni confezione deve riportare cinque informazioni obbligatorie: nome del richiedente, taglio delle monete, valore totale, peso complessivo e data di consegna. È inoltre necessario indicare un numero progressivo per ciascuna busta.

Commissioni e casi speciali per le monete

Il cambio delle monete avviene gratuitamente solo per quantità limitate. Se il peso complessivo non supera 1 chilogrammo per singolo esibitore e per taglio, non vengono applicate commissioni. Oltre questa soglia, la Banca d’Italia impone una commissione del 5% del valore nominale delle monete restituite.

La tariffa aumenta di un ulteriore 15% se il Centro Nazionale Analisi Contante (CNAC) rileva irregolarità nelle confezioni, come errori di conteggio o sigillature non conformi. Nel caso in cui le monete risultino trattate con sostanze chimiche o pericolose, l’aggravio sale fino al 20%.

In situazioni estreme, la Banca d’Italia o il CNAC possono rifiutare il cambio per motivi di sicurezza o di contaminazione. Si consiglia pertanto di non accettare monete alterate o con residui sospetti, che potrebbero provenire da contesti non tracciabili o illeciti.

Un servizio per tutelare il valore del denaro circolante

Le procedure stabilite dalla Banca d’Italia mirano a garantire la stabilità e la qualità della valuta in circolazione, offrendo ai cittadini una tutela concreta contro la perdita di valore dovuta a danneggiamenti accidentali.

Il sistema di controllo e sostituzione delle banconote e delle monete consente di mantenere elevati standard di sicurezza e di autenticità del contante, assicurando che ogni pezzo danneggiato venga ritirato, analizzato e, se conforme, rimborsato integralmente.

Un meccanismo che, oltre a proteggere i consumatori, contribuisce anche a preservare la fiducia nel sistema monetario dell’Eurozona.