Agenti immobiliari sotto accusa, la categoria risponde

Lorenzo Bianchi

La difesa della Fiaip: correttezza e trasparenza

Dopo le recenti polemiche sui presunti comportamenti scorretti nel settore immobiliare, la Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali) interviene per difendere la categoria. L’associazione sottolinea che la maggioranza dei professionisti italiani opera nel pieno rispetto delle norme, rappresentando un presidio di legalità e garanzia per cittadini e imprese.
Secondo la Federazione, la professione di agente immobiliare si fonda su etica, competenza e aggiornamento continuo, elementi indispensabili per accompagnare famiglie e aziende nelle scelte più rilevanti, come la compravendita o la locazione di un immobile. La Fiaip rivendica inoltre il proprio impegno nella formazione e nella lotta all’abusivismo, culminato con l’introduzione della Norma UNI 11932:2024, che definisce in modo chiaro le responsabilità e le qualifiche del mediatore.

La replica alle accuse di scorrettezza

La Federazione respinge con fermezza le generalizzazioni che tendono a descrivere il settore come opaco o privo di regole. Le segnalazioni su comportamenti irregolari – come richieste di compensi in nero o commissioni eccessive – riguardano una minoranza di operatori e non possono, secondo la Fiaip, compromettere la reputazione di migliaia di agenti che lavorano onestamente.
L’obiettivo, afferma la categoria, è distinguere chi rispetta la legge da chi opera ai margini del sistema, favorendo la trasparenza e l’adozione di standard professionali uniformi. La Federazione chiede anche ai media una rappresentazione più equilibrata del comparto, evitando semplificazioni che rischiano di danneggiare la fiducia del pubblico.

Le criticità segnalate dal mercato

Nonostante la difesa della categoria, le testimonianze dei clienti raccolte sui social e nei forum online mostrano un diffuso malcontento. In molte città, soprattutto nei grandi centri, vengono riportati casi di provvigioni tra il 10% e il 20% sui canoni d’affitto o richieste di pagamenti non fatturati.
Alcuni utenti raccontano di aver ricevuto proposte per versare la commissione “fuori fattura” o in contanti, con una differenza di oltre 200 euro rispetto al prezzo regolare. Anche le associazioni degli inquilini, come Unione Inquilini, confermano di ricevere numerose segnalazioni su parcelle irregolari o su percentuali di mediazione giudicate sproporzionate rispetto al servizio reso.

Il nodo fiscale e la questione delle provvigioni

Il tema del fisco rimane uno dei punti più controversi. In alcuni casi, gli acquirenti o i locatari si trovano di fronte a richieste di pagamento non documentate, che sfuggono ai controlli dell’Agenzia delle Entrate.
Episodi di questo tipo non solo alimentano l’evasione, ma compromettono anche la fiducia verso l’intera filiera immobiliare. Molti esperti suggeriscono l’introduzione di sistemi digitali obbligatori di tracciabilità per tutte le operazioni di mediazione, che renderebbero impossibile la gestione “in nero” delle provvigioni.

Un settore in trasformazione

La credibilità del comparto immobiliare dipende oggi dalla capacità di autocontrollo e di innovazione etica. L’adozione di standard certificati e la digitalizzazione dei processi potrebbero rappresentare la chiave per ricostruire la fiducia dei cittadini.
Secondo i dati della Fiaip, in Italia operano oltre 40mila agenti immobiliari abilitati, molti dei quali hanno investito in formazione e compliance. Tuttavia, la presenza di operatori abusivi e la mancanza di controlli sistematici restano problemi concreti.
Il futuro del settore passa dunque dalla trasparenza e dall’impegno congiunto di istituzioni, associazioni e professionisti per riaffermare un principio semplice: la mediazione immobiliare deve essere sinonimo di correttezza, tracciabilità e professionalità.