Le Borse europee rimbalzano dopo i progressi sullo shutdown

Giulia Conti

Rialzi generalizzati e fiducia in ripresa

I mercati azionari europei hanno aperto la settimana con un deciso slancio positivo, spinti dalle notizie provenienti da Washington, dove il Senato statunitense ha compiuto un passo avanti verso la risoluzione dello shutdown del governo federale.
A Milano, l’indice Ftse Mib ha registrato un aumento di circa 2%, trainato dai forti acquisti nel comparto bancario. Gli investitori, sollevati dall’ipotesi di un accordo politico imminente, hanno riacquistato fiducia, contribuendo a una giornata di forti rialzi anche negli altri principali listini europei.

La notizia del compromesso in arrivo ha portato nuova linfa ai titoli ciclici e finanziari, che beneficiano maggiormente di un contesto macroeconomico più stabile e di un dollaro in leggera flessione sui mercati valutari.

Le banche protagoniste in Piazza Affari

In Piazza Affari, le banche hanno dominato la seduta con performance eccezionali. Monte dei Paschi di Siena ha messo a segno un incremento del 4,3%, mentre Banco Bpm ha guadagnato il 3,9%. Molto bene anche i due grandi istituti, Intesa Sanpaolo e Unicredit, entrambi in crescita di circa 3%.
Gli analisti collegano questo entusiasmo alla prospettiva di una ripresa dell’economia americana, che si tradurrebbe in una maggiore stabilità per il settore creditizio europeo.
Anche i rendimenti dei Btp italiani sono rimasti stabili, segnale che i mercati obbligazionari non intravedono rischi immediati sul fronte del debito pubblico.

Gli operatori ritengono che la spinta delle banche possa proseguire nel breve periodo, soprattutto se il clima internazionale continuerà a migliorare e se le prossime comunicazioni della Banca Centrale Europea confermeranno una fase di tassi stabili.

Wall Street pronta a invertire la rotta

Oltreoceano, i future di Wall Street indicano una probabile apertura in netto rialzo, con il contratto sull’S&P 500 in progresso di 0,95% e quello sul Nasdaq in crescita di circa 1,6%.
La borsa americana si prepara così a rimbalzare dopo una settimana difficile, segnata da vendite consistenti sui titoli tecnologici, con Nvidia che ha perso circa 500 miliardi di dollari di capitalizzazione in pochi giorni.
Il sentiment, ora più fiducioso, si fonda sull’idea che lo stallo politico possa finalmente sbloccarsi, evitando impatti economici più gravi e una possibile sospensione dei servizi pubblici federali.

I negoziati di Washington alimentano l’ottimismo

Durante il fine settimana, a Washington, i senatori hanno raggiunto un compromesso per rifinanziare il governo e mantenere operative le principali agenzie federali.
L’accordo prevede un voto definitivo entro la metà di dicembre su un pacchetto di misure fiscali che comprende anche l’estensione dei crediti d’imposta sanitari in scadenza.
Fondamentale è stata la mediazione di un gruppo di democratici moderati, disposti a rinunciare a una proroga automatica dei sussidi sanitari per accelerare il processo.
Il disegno di legge dovrà ora affrontare il voto alla Camera dei Rappresentanti, dove le divisioni politiche restano profonde e l’esito finale ancora incerto.

Tuttavia, il solo fatto che il Senato abbia superato l’impasse ha già prodotto effetti positivi sui mercati globali, che scontavano da settimane il rischio di un prolungamento dello shutdown, con ripercussioni sul commercio e sui flussi finanziari.

L’Europa osserva con attenzione gli sviluppi

Le principali borse europee hanno reagito in modo coordinato: Francoforte ha chiuso in rialzo dell’1,8%, Parigi del 2%, mentre Madrid e Amsterdam hanno segnato guadagni superiori all’1,5%.
L’ottimismo è sostenuto anche dalle previsioni di una politica monetaria più stabile e da dati macroeconomici europei che indicano un miglioramento della fiducia dei consumatori.
Gli operatori ritengono che la fine dello shutdown americano possa tradursi in un effetto domino positivo sui mercati globali, riducendo la volatilità e rilanciando gli scambi internazionali.

Per ora, gli investitori sembrano concentrarsi sul ritorno del rischio controllato, con un’attenzione crescente verso titoli finanziari e industriali, mentre il comparto tecnologico resta più cauto dopo la recente correzione.