Azimut avvia il maxi buyback dopo i rilievi della Vigilanza

Lorenzo Bianchi

Il gruppo reagisce con un piano di riacquisto da 500 milioni

Azimut Holding ha risposto con tempestività alle osservazioni formulate dalla Banca d’Italia, avviando il programma di riacquisto di azioni proprie fino a 500 milioni di euro già autorizzato.
Nelle prime operazioni sono stati riacquistati 350.000 titoli, a un prezzo medio di 31,95 euro, con l’obiettivo finale di procedere alla cancellazione delle azioni acquistate. Il piano proseguirà nei prossimi giorni, come confermato dall’amministratore delegato Giorgio Medda.

La reazione dei mercati è stata immediata: dopo il forte calo registrato nella seduta precedente, il titolo Azimut ha recuperato terreno chiudendo a 33,7 euro con un rialzo del 3,5%, segnale che gli investitori hanno apprezzato l’approccio deciso e le rassicurazioni fornite.

Le osservazioni della Banca d’Italia e le prime risposte operative

La recente ispezione condotta da Via Nazionale su Azimut Capital Management, società cardine nella struttura del gruppo, rientra nel quadro delle verifiche ordinarie previste per i principali operatori del risparmio gestito.
Secondo quanto emerso, l’attenzione della Vigilanza si sarebbe concentrata principalmente su tre aspetti: governance, gestione del rischio e assetto dei controlli interni.

Tra le indicazioni fornite ci sarebbe la necessità di introdurre un direttore generale nella controllata, di rafforzare la separazione tra supervisione e attività operative e di rivedere alcune figure di amministratori indipendenti che ricoprono ruoli anche nella holding.
Il gruppo ha già avviato un percorso di adeguamento, confermando di aver messo in campo un piano di miglioramenti destinato a rendere la struttura più solida e scalabile.

Il piano di azione e le scadenze fissate dal gruppo

Il progetto di revisione dell’assetto organizzativo verrà presentato entro il 30 novembre e dovrà essere completamente attuato entro il 30 aprile 2026.
Secondo il management, questo percorso consentirà di operare con maggiore chiarezza nella fase regolatoria relativa alla nuova iniziativa bancaria del gruppo: The Next Bank (TNB).

TNB, partecipata anche dal fondo FSI, è la piattaforma digitale dedicata alla consulenza patrimoniale che Azimut punta a lanciare nei prossimi anni.
L’autorizzazione definitiva è attesa per il secondo trimestre del 2026, e rappresenta uno dei progetti più strategici del gruppo per espandersi nell’ecosistema fintech e nei servizi finanziari evoluti.

La centralità di Azimut Capital Management nel progetto TNB

Il ruolo di Azimut Capital Management è particolarmente rilevante nell’ambito del progetto TNB, poiché rappresenta la struttura attraverso cui transiterà gran parte dell’operatività della futura banca digitale.
Rafforzare governance, controlli e gestione del rischio è dunque essenziale non solo per rispondere alle richieste della Vigilanza, ma anche per garantire un’evoluzione ordinata del progetto.

La stessa Banca d’Italia, guidata da Fabio Panetta, avrebbe indicato la necessità di potenziare la separazione tra funzioni di controllo e attività operative, per assicurare un presidio più chiaro sulle aree sensibili.

Le valutazioni degli analisti e l’impatto sul titolo

Gli osservatori del mercato hanno accolto positivamente la trasparenza del gruppo.
In particolare, gli analisti di Barclays sottolineano che i chiarimenti forniti riducono parte delle incertezze e che il buyback contribuirà a sostenere l’andamento del titolo in Borsa.
Rimane comunque un margine di cautela riguardo ai tempi e agli sviluppi del progetto TNB, che potrebbe risentire dell’iter autorizzativo e delle richieste regolatorie ancora in fase di definizione.