Un’Indagine che Avanza tra Incertezze
La recente iniziativa giudiziaria che coinvolge Monte dei Paschi di Siena (MPS) ha generato un’ondata di reazioni nel settore finanziario e sui mercati. Le prime analisi delle carte mostrano che l’indagine aperta dalla Procura di Milano si basa su ipotesi ancora prive di elementi pienamente comprovati.
Le accuse riguardano presunti ostacoli alle attività di vigilanza esercitate da Consob, BCE e Ivass, oltre a ipotesi di manipolazione di mercato. Tuttavia, gli stessi magistrati hanno evidenziato che gli strumenti investigativi impiegati finora non hanno fornito un quadro completo e restano diversi aspetti da chiarire.
Il decreto che ha accompagnato le perquisizioni richiama infatti la necessità di completare la raccolta di materiali idonei a verificare la possibile esistenza di un coordinamento tra gli indagati. A oggi, però, manca qualsiasi riscontro diretto che possa essere interpretato come prova definitiva.
Reazione del Mercato e Impatto sui Titoli Bancari
Le notizie divulgate in pieno orario di contrattazione hanno avuto effetti immediati sul titolo MPS, che ha registrato un nuovo calo del 2,1%, dopo il pesante arretramento del 4,5% del giorno precedente.
Pressioni più contenute hanno invece interessato Mediobanca, che nella seduta successiva ha perso circa lo 0,15%, contro una precedente flessione vicina al 2%.
L’incertezza generata dall’inchiesta ha alimentato la volatilità e, secondo diversi osservatori del settore, ha pesato sulle valutazioni degli investitori, nonostante l’assenza di evidenze giudiziarie concrete.
Gli esperti in diritto finanziario hanno preferito non esprimere valutazioni premature proprio per la debolezza del quadro probatorio finora emerso.
Le Comunicazioni Intercettate e il Dibattito Regolatorio
Tra gli elementi esaminati dagli inquirenti figura anche una telefonata intercettata tra l’amministratore delegato di MPS, Luigi Lovaglio, e l’imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, relativa all’esito dell’assemblea che ha approvato l’aumento di capitale destinato all’operazione su Mediobanca.
Tuttavia, questa conversazione non è considerata sufficiente per ipotizzare reati come l’insider trading, che richiede — secondo i criteri richiamati dalla riforma Cartabia — prove documentali certe e non semplici valutazioni presuntive.
Il presidente della Consob, Paolo Savona, ha sottolineato in passato come le autorità possano intervenire solo in presenza di evidenze inequivocabili, ribadendo la necessità di fondare qualsiasi contestazione su dati verificabili.
Precedenti Esposti e Valutazioni delle Autorità di Vigilanza
Il caso odierno richiama una vicenda del 2022, quando Generali segnalò a Ivass e Consob la crescita delle partecipazioni riconducibili a soggetti vicini a Caltagirone, Fondazione CRT e Delfin, chiedendo verifiche sull’eventuale natura “di concerto” dell’acquisto di quote superiori al 10%.
Le autorità, dopo i controlli, non riscontrarono irregolarità o violazioni degli obblighi informativi.
Parallelamente, non si registrarono commenti ufficiali su un’altra operazione del periodo, l’offerta non vincolante lanciata da Mediobanca su Banca Generali pochi giorni dopo la nomina del nuovo consiglio della compagnia triestina. Il tempismo ravvicinato delle due operazioni sollevò perplessità nel settore, pur senza generare interventi diretti da parte delle autorità di vigilanza.
Alcuni osservatori riferiscono che negli ambienti di Rocca Salimbeni si valutò persino la possibilità di rispondere presentando un esposto speculare, ma prevalse l’orientamento secondo cui tali dinamiche debbano essere affrontate sul mercato e non in sede giudiziaria.
Difficoltà nel Dimostrare un’Azione Coordinata
La dimostrazione di un “concerto” tra soggetti diversi rappresenta uno dei compiti più complessi per le procure che si occupano di reati finanziari.
Nella prassi italiana, i casi accertati sono molto rari e quasi sempre fondati su prove oggettive e non contestabili.
Nel caso MPS, le indiscrezioni suggeriscono che gli inquirenti non dispongano ancora di elementi di questa natura, rendendo difficile delineare una ricostruzione univoca dei fatti.
Gli effetti concreti più immediati dell’inchiesta restano quelli legati alle oscillazioni dei titoli. Il valore delle azioni di MPS e Mediobanca ha subito pressioni visibili nelle sedute successive alle prime notizie, riflettendo la sensibilità del mercato alle informazioni giudiziarie, anche quando non supportate da prove solide.
