Rc auto: cosa cambia con la nuova polizza statica

Giulia Conti

Una riforma che modifica l’obbligo assicurativo

Il recente decreto legislativo approvato il 4 dicembre dal Consiglio dei Ministri introduce cambiamenti significativi nel campo dell’Rc auto, con particolare riferimento ai veicoli storici, ai mezzi non idonei all’uso, ai veicoli stagionali e a quelli impiegati per attività sportive.
L’intervento normativo aggiorna il quadro introdotto dal decreto legislativo n.184/2023, che aveva esteso l’obbligo assicurativo anche ai mezzi sempre fermi in aree private. Con la nuova disciplina vengono definiti casi specifici in cui il rischio da coprire non riguarda più la circolazione, ma unicamente la staticità del veicolo.

La nuova copertura per auto e moto storiche

In Italia circolano circa 310.000 veicoli storici, di cui 219.456 automobili e 90.443 motocicli registrati nei registri dedicati. Secondo il nuovo decreto, questi mezzi non saranno più vincolati alla tradizionale polizza Rc auto annuale, ma potranno essere assicurati attraverso uno schema alternativo basato sul cosiddetto “rischio statico”.
La norma riconosce infatti che i veicoli d’epoca hanno un tasso di sinistrosità estremamente ridotto, poiché spesso conservati in musei, collezioni, spazi privati o utilizzati in occasioni molto limitate.
Tuttavia, resta l’obbligo di garantire comunque la responsabilità civile verso terzi, assicurando un adeguato indennizzo a chi dovesse subire danni, in linea con il considerando 14 della Direttiva UE 2021/2118.

Veicoli non idonei, rottami e mezzi in riparazione: cosa cambia

Il decreto interviene anche sulla definizione dei mezzi esentati dall’obbligo assicurativo. Non dovranno essere coperti da Rc auto:

  • veicoli in stato di rottame
  • mezzi privi di parti essenziali per il funzionamento, come motore, batteria o ruote

La deroga però non si applica se il guasto è temporaneo o se le parti mancanti possono essere riparate o sostituite con facilità: in tali casi, l’obbligo assicurativo rimane.
Questa distinzione annulla in parte quanto previsto dal decreto legislativo n.184/2023, che aveva introdotto l’assicurazione obbligatoria per tutti i veicoli anche quando fermi in garage o cortili privati.

Nuovi criteri per i veicoli stagionali e ad uso sportivo

Un’altra importante novità riguarda i mezzi utilizzati solo in determinati periodi dell’anno, come i motoscafi estivi, i veicoli impiegati nei mesi turistici o altri mezzi a utilizzo limitato. Per queste categorie diventa possibile stipulare polizze di durata inferiore a 12 mesi, superando il vincolo della copertura annuale.
Per i veicoli ad uso sportivo, invece, non sarà più richiesta una Rc auto specifica: sarà sufficiente una polizza di responsabilità civile generica, adeguata alle attività praticate e ai rischi connessi. Si tratta di un cambiamento rilevante per i proprietari e le associazioni sportive, che potranno così contenere i costi senza rinunciare alla tutela.

Il ruolo dell’IVASS nella gestione delle banche dati assicurative

Il decreto affida inoltre nuove funzioni all’IVASS, l’Istituto di vigilanza sulle assicurazioni. L’ente torna ad avere la responsabilità di monitorare la corretta alimentazione e gestione della banca dati elettronica che raccoglie le informazioni sugli attestati di rischio.
L’IVASS potrà stabilire ulteriori requisiti informativi oltre a quelli previsti a livello europeo, con l’obiettivo di migliorare la trasparenza del settore e la tracciabilità delle posizioni assicurative.
Questa misura mira a rendere più efficiente il sistema di controllo, facilitando le verifiche sulle polizze attive e riducendo il rischio di comportamenti elusivi.