Accordo tra Acea ed Esercito per gestione idrica avanzata

Sofia Esposito

Un’intesa per rafforzare sostenibilità e risparmio

Un nuovo protocollo di collaborazione è stato siglato tra lo Stato Maggiore dell’Esercito e Acea, primo operatore idrico nazionale, con l’obiettivo di migliorare l’efficienza nell’uso delle risorse idriche ed energetiche. L’intesa porta la firma del Generale Carmine Masiello, Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, e dell’amministratore delegato di Acea Fabrizio Palermo. L’accordo mira a promuovere un modello di gestione responsabile dell’acqua, favorire l’economia circolare e sostenere la riduzione dei consumi attraverso interventi mirati e attività formative dedicate al personale militare.

Formazione specialistica per i reparti dell’Esercito

Uno dei pilastri dell’iniziativa è la creazione di percorsi didattici rivolti ai Comandanti e ai responsabili energetici della Forza Armata. I programmi includono workshop tecnici, corsi avanzati e attività di aggiornamento sul ciclo dell’acqua, dalla fase di approvvigionamento alle applicazioni operative in ambito militare e infrastrutturale. Le lezioni affronteranno anche le tecnologie di risparmio idrico, la struttura dei sistemi di distribuzione, le strategie di ottimizzazione e il contributo offerto dagli strumenti digitali.

La collaborazione punta inoltre a sensibilizzare il personale sulle trasformazioni in corso nel settore idrico, in cui digitalizzazione, automazione e strumenti basati su intelligenza artificiale stanno assumendo un ruolo sempre più rilevante nella prevenzione degli sprechi e nella gestione dei flussi.

Progetti pilota per strutture a consumi ridotti

L’intesa prevede l’avvio di attività di ricerca condivise per realizzare interventi sperimentali nelle installazioni della Forza Armata, con l’obiettivo di ottenere modelli di edificio a basso impatto idrico ed energetico. Le iniziative si ispirano ai principi dei Net Zero Water Building e dei Nearly Zero Energy Building, concetti ormai centrali nelle strategie europee di sostenibilità.

I progetti includono sistemi di raccolta e riutilizzo delle acque non convenzionali – come acque meteoriche o reflue – finalizzati a ridurre la dipendenza dalle risorse potabili. Sono previsti inoltre strumenti di monitoraggio basati su sensori intelligenti, piattaforme digitali per l’analisi dei consumi e sistemi automatici capaci di correggere in tempo reale eventuali inefficienze. Sul fronte energetico, sono programmati interventi di elettrificazione degli edifici, installazione di impianti rinnovabili e sviluppo di sistemi di storage per favorire la decarbonizzazione delle strutture militari.

Sviluppo di competenze e nuove opportunità professionali

L’accordo prevede anche un percorso di valorizzazione delle competenze interne alla Forza Armata. L’acquisizione di conoscenze tecniche nel settore idrico ed energetico può favorire future opportunità professionali per personale altamente qualificato, contribuendo a creare nuovi profili specialistici richiesti dal mercato. L’integrazione tra formazione militare e know-how aziendale punta a generare un modello virtuoso, in cui competenze operative e tecnologie civili collaborano alla protezione delle risorse essenziali del Paese.

Attraverso questa collaborazione, Acea e l’Esercito intendono sviluppare standard condivisi per la gestione responsabile dell’acqua e dell’energia, individuando metodologie replicabili in diverse infrastrutture e contesti operativi.

Innovazione per una gestione sostenibile delle risorse

La partnership introduce un approccio multidisciplinare alla protezione delle risorse idriche, puntando a integrare tecnologie digitali, sistemi di controllo evoluti e iniziative di formazione strutturata. Le attività previste si inseriscono in un percorso già avviato da Acea per rafforzare l’attenzione verso l’ambiente e sostenere i territori serviti, mentre per l’Esercito rappresentano un’opportunità per ampliare le competenze interne e partecipare alla diffusione di pratiche orientate alla sostenibilità.

La collaborazione contribuisce alla promozione di interventi innovativi che possano migliorare la resilienza delle infrastrutture e ridurre le perdite idriche, aumentando l’efficienza dei consumi e mettendo a disposizione della collettività strumenti moderni e strategie operative più evolute.