Dieci anni di svolta per il sistema energetico
A dieci anni dalla firma dell’Accordo di Parigi sul clima del 12 dicembre 2015, il percorso verso la riduzione delle emissioni globali resta una sfida centrale per governi e imprese. In questo contesto, alcune grandi aziende europee hanno assunto un ruolo determinante nel tradurre gli obiettivi climatici in risultati concreti. Tra queste, Enel si distingue per la continuità e la profondità delle azioni intraprese sul fronte della transizione energetica.
Nel decennio successivo alla sottoscrizione dell’accordo internazionale, il gruppo energetico italiano ha ridotto di oltre il 70% l’intensità delle emissioni dirette legate alla produzione di energia elettrica, dimostrando come la trasformazione industriale possa procedere in parallelo con la crescita economica.
Rinnovabili quasi raddoppiate in dieci anni
Uno degli indicatori più significativi del cambiamento strutturale di Enel riguarda l’espansione della capacità installata da fonti rinnovabili. Dal 2015, anno di riferimento dell’Accordo di Parigi, la capacità rinnovabile del Gruppo è passata da 37 Gigawatt a 68 Gigawatt nei primi nove mesi del 2025, con un incremento che sfiora il raddoppio.
Questo sviluppo ha consentito di ridurre progressivamente la dipendenza dalle fonti fossili, rafforzando al contempo la sicurezza energetica e la stabilità dei flussi produttivi in diversi mercati internazionali.
Produzione a zero emissioni sempre più centrale
L’aumento delle rinnovabili ha avuto un impatto diretto sul mix produttivo. La quota di energia generata da fonti a zero emissioni è cresciuta in modo significativo, passando dal 45% del 2015 all’84,5% registrato nei primi nove mesi del 2025.
Questo dato conferma il posizionamento del Gruppo lungo una traiettoria coerente con l’obiettivo della completa decarbonizzazione entro il 2040, obiettivo che rappresenta uno dei cardini della strategia industriale di Enel nel lungo periodo.
Strategia climatica validata a livello scientifico
La credibilità del percorso di Enel verso il Net Zero è stata rafforzata dalla validazione da parte della Science Based Target Initiative (SBTi). La roadmap di decarbonizzazione del Gruppo è stata riconosciuta come compatibile con il contenimento dell’aumento della temperatura globale entro 1,5 °C, in linea con il target più ambizioso dell’Accordo di Parigi adottato dalle Nazioni Unite.
Questo riconoscimento colloca Enel tra le aziende energetiche che hanno tradotto gli impegni climatici in obiettivi misurabili, verificabili e integrati nei piani industriali.
Leadership internazionale nella trasparenza climatica
L’impegno ambientale del Gruppo guidato da Flavio Cattaneo ha ottenuto riscontri anche sul piano internazionale. Climate Action 100+, la principale iniziativa globale che riunisce oltre 600 investitori istituzionali, ha posizionato Enel al primo posto tra 164 aziende monitorate per qualità e trasparenza delle informazioni sul cambiamento climatico.
La valutazione è stata effettuata attraverso il Net Zero Company Benchmark, strumento che analizza tre aree ritenute decisive per la transizione energetica: riduzione delle emissioni, governance climatica e coerenza dei piani industriali orientati al Net Zero.
Investimenti allineati a sostenibilità e crescita
Guardando al prossimo triennio, Enel prevede investimenti complessivi pari a 43 miliardi di euro nel periodo 2025-2027. Di questi, oltre l’80% risulta allineato alla Tassonomia Europea, mentre più del 90% è coerente con gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).
Le risorse saranno destinate principalmente all’ammodernamento e alla digitalizzazione delle reti di distribuzione, allo sviluppo delle energie rinnovabili e all’elettrificazione dei consumi finali, elementi considerati essenziali per sostenere la transizione energetica senza compromettere la solidità finanziaria.
Sostenibilità come leva di valore industriale
Nel modello di Enel, la sostenibilità ambientale e quella economica non rappresentano obiettivi separati, ma componenti integrate di una strategia di lungo periodo. La riduzione delle emissioni, l’innovazione tecnologica e la disciplina finanziaria contribuiscono congiuntamente alla creazione di valore per azionisti, territori e comunità servite.
Il percorso intrapreso negli ultimi dieci anni evidenzia come la transizione energetica possa trasformarsi in un fattore strutturale di competitività, capace di rafforzare il posizionamento industriale del Gruppo in un contesto globale sempre più orientato alla decarbonizzazione.
