Nuova campagna di verifiche sui pagamenti oltreconfine
L’INPS ha avviato una nuova procedura di accertamento dell’esistenza in vita per i pensionati che risiedono fuori dall’Italia e percepiscono trattamenti previdenziali dall’Istituto. Si tratta di un controllo periodico, finalizzato a garantire la correttezza delle erogazioni internazionali e a prevenire pagamenti non dovuti. L’avvio operativo della campagna è fissato al 20 marzo 2026, con modalità e scadenze già definite.
Chi gestisce la procedura e quali Paesi sono interessati
La gestione amministrativa dell’accertamento è affidata a Citibank N.A., incaricata di contattare i pensionati e raccogliere la documentazione necessaria. Il perimetro geografico riguarda un’ampia platea: America, Asia, Estremo Oriente, Paesi scandinavi, Europa orientale e Stati limitrofi. Ai beneficiari residenti in queste aree verrà inviata una richiesta formale di attestazione, indispensabile per confermare la continuità del diritto alla pensione.
Scadenze e tempistiche da rispettare
I pensionati coinvolti dovranno restituire l’attestazione di esistenza in vita entro il 18 luglio 2026. Questa data rappresenta il termine ordinario entro cui completare l’adempimento senza conseguenze operative. Il rispetto delle scadenze è centrale, poiché l’assenza di riscontro attiva automaticamente passaggi successivi previsti dalla procedura.
Cosa accade in caso di mancata risposta
Se l’attestazione non perviene entro il termine, il sistema prevede una misura alternativa di verifica. La rata di agosto 2026, laddove tecnicamente possibile, non verrà accreditata su conto ma resa disponibile in contanti presso gli sportelli Western Union nel Paese di residenza. Questa modalità consente un riscontro diretto: la riscossione personale costituisce prova concreta dell’esistenza in vita in assenza della documentazione inviata.
La soglia decisiva prima della sospensione
Il calendario individua una data chiave: 19 agosto 2026. Entro tale giorno, il pensionato dovrà aver riscosso personalmente la rata di agosto oppure aver trasmesso l’attestazione richiesta. In mancanza di entrambe le condizioni, l’INPS procederà alla sospensione dei pagamenti a partire dalla rata di settembre 2026. La sospensione resta in vigore fino alla regolarizzazione della posizione.
Ambito di applicazione e casi esclusi
La campagna non coinvolge indiscriminatamente tutti i pensionati all’estero. Sono esclusi:
- i beneficiari i cui dati anagrafici sono già verificati tramite scambi telematici con enti previdenziali esteri, in base ad accordi tecnico-procedurali;
- i pensionati che abbiano riscosso personalmente almeno una rata presso Western Union in prossimità dell’avvio dei controlli;
- i titolari di pensioni già sospese da Citibank N.A. per precedenti mancate verifiche o per riaccrediti consecutivi non andati a buon fine.
Obiettivi amministrativi e impatto sui beneficiari
L’iniziativa rientra nel quadro delle attività di presidio dei pagamenti internazionali, con l’obiettivo di assicurare che le risorse previdenziali siano erogate a soggetti effettivamente aventi diritto. Per i pensionati residenti all’estero, il rispetto delle istruzioni e delle scadenze consente di evitare interruzioni e di mantenere la regolarità dell’accredito.
