Energia e gas: famiglie e imprese scelgono la libertà

Matteo Romano

Il mercato libero conquista la maggioranza degli italiani

Il passaggio al mercato libero dell’energia e del gas continua a guadagnare terreno in Italia, coinvolgendo ormai oltre l’80% delle famiglie per la fornitura elettrica e quasi il 90% per quella del gas. Un cambiamento strutturale che segna la maturità dei consumatori italiani, sempre più orientati verso soluzioni personalizzate, servizi aggiuntivi e offerte sostenibili.

Il V Rapporto Edison-Censis, intitolato “La buona sovranità nei mercati dell’energia: la centralità di famiglie e imprese”, fotografa un Paese in piena transizione energetica. L’indagine, condotta su cittadini e imprese di piccole dimensioni, mette in luce una tendenza ormai consolidata: la libertà di scegliere il proprio fornitore non è più solo una possibilità, ma un diritto percepito come valore concreto.

Giovani protagonisti del nuovo modello energetico

Il rapporto evidenzia un dato interessante: la nuova generazione di consumatori non si limita a cercare il risparmio. Per oltre il 50% dei giovani, nella scelta del fornitore contano anche la qualità del servizio, l’assistenza, le app per il monitoraggio dei consumi e le opzioni “green”. Al contrario, solo il 44% degli adulti e appena il 6% degli anziani pongono la stessa attenzione agli aspetti digitali e di servizio.

La “cultura di mercato”, secondo gli analisti, si sta dunque spostando dalle logiche di prezzo verso un approccio più consapevole e tecnologico, in cui la sostenibilità economica e ambientale diventano elementi imprescindibili.

Famiglie più consapevoli e attente alla sostenibilità

Rispetto a cinque anni fa, cresce la sensibilità ambientale dei nuclei familiari italiani. Nove cittadini su dieci ritengono che la transizione energetica debba combinare sostenibilità ambientale e sostenibilità economica, senza sacrificare una delle due.
Le famiglie apprezzano soprattutto la possibilità di gestire la propria fornitura in autonomia: l’81% degli utenti considera essenziale il servizio di assistenza in caso di guasti, mentre il 76% dà grande importanza alla gestione digitale delle bollette.
Inoltre, il 75% dei consumatori guarda con favore agli strumenti che permettono di analizzare i consumi energetici per ridurli, e oltre il 70% valuta positivamente i programmi fedeltà con sconti e premi in bolletta.

Le micro e piccole imprese nella transizione

Per la prima volta, il rapporto include l’analisi delle micro e piccole imprese, che in Italia sono circa 4,4 milioni, impiegano 11 milioni di lavoratori e generano circa la metà del PIL prodotto dal settore privato. Queste realtà rappresentano un segmento cruciale nella transizione energetica.

Secondo l’indagine, sette aziende su dieci temono ancora gli effetti del caro energia, mentre tre su quattro si dichiarano preoccupate per l’evoluzione futura dei costi energetici. Nonostante ciò, più del 90% delle imprese ha già scelto di operare nel mercato libero, spinta dalla possibilità di accedere a offerte personalizzate e servizi di consulenza tecnica.

Tuttavia, solo una su tre ha effettuato una diagnosi energetica per valutare i propri consumi o ha investito in tecnologie di efficientamento. Tra quelle che lo hanno fatto, il 92% dichiara di aver ottenuto un abbattimento concreto delle spese.

Innovazione e incentivi per un consumo più efficiente

Molte imprese segnalano la necessità di un maggiore supporto operativo e finanziario. Circa il 46% delle aziende vorrebbe un fornitore unico capace di gestire l’intero processo, dalla consulenza alla manutenzione. Il 40% apprezza l’idea di un monitoraggio continuo dei consumi, mentre il 37% preferirebbe soluzioni con pagamenti rateali o forme di leasing energetico.

Parallelamente, cresce l’interesse per formule come il Power Purchase Agreement (PPA), che consente di stabilizzare i costi energetici nel lungo periodo, e per programmi di installazione di impianti fotovoltaici con leasing operativo fino a 200 kW. Queste soluzioni si stanno affermando come strumenti chiave per garantire competitività e ridurre la dipendenza energetica.

Autonomia energetica e nuove prospettive nazionali

Un altro aspetto fondamentale del rapporto riguarda la percezione dell’indipendenza energetica nazionale. Il 91,8% degli italiani ritiene che l’Italia debba puntare a una maggiore autonomia produttiva.
La maggioranza degli intervistati sostiene la necessità di un mix energetico bilanciato, che combini rinnovabili e nucleare, per assicurare forniture stabili e prezzi accessibili. Questa visione, definita “realista e pragmatica”, riflette la volontà di conciliare le esigenze climatiche con la tutela del potere d’acquisto di famiglie e imprese.