Kering pronta a cedere la divisione beauty a L’Oréal

Lorenzo Bianchi

Strategia di rilancio sotto la guida di Luca de Meo

Dopo appena un mese dall’arrivo di Luca de Meo alla guida di Kering, il gruppo francese del lusso avvia una delle operazioni più significative del suo piano di ristrutturazione: la cessione della divisione beauty al colosso mondiale dei cosmetici L’Oréal, per una cifra stimata intorno ai 4 miliardi di dollari. L’operazione, che includerebbe anche il ramo dedicato ai profumi, rappresenta una svolta strategica mirata a ridurre l’indebitamento del gruppo e a concentrare le risorse sulle attività principali legate alla moda e agli accessori di alta gamma.

Il nuovo amministratore delegato, già protagonista della rinascita di Renault, è stato chiamato dal gruppo controllato dalla famiglia Pinault per risanare i conti e restituire competitività a marchi storici come Gucci, Balenciaga e Bottega Veneta.

Una retromarcia dopo l’espansione nel settore beauty

L’eventuale cessione a L’Oréal rappresenta un passo indietro rispetto alla strategia di diversificazione adottata da Kering negli ultimi anni. La società era entrata nel mondo della cosmetica e delle fragranze solo nel 2023, quando aveva acquisito per 3,5 miliardi di euro il marchio Creed, maison indipendente di profumi di lusso con una forte presenza internazionale.
L’obiettivo di allora era quello di costruire una divisione beauty autonoma capace di competere con giganti del settore come Estée Lauder o lo stesso L’Oréal. Tuttavia, la congiuntura economica sfavorevole e il rallentamento della domanda globale nel segmento del lusso hanno spinto la nuova dirigenza a rivedere le priorità industriali.

L’Oréal consolida la leadership nella cosmetica

Per L’Oréal, l’acquisizione della divisione beauty di Kering rappresenterebbe un ulteriore rafforzamento in un mercato già dominato dal gruppo parigino. Nel primo semestre del 2025, l’azienda ha registrato un fatturato di 22,47 miliardi di euro, in crescita dell’1,6% rispetto all’anno precedente, con il segmento profumi in aumento dell’11%.
La possibile integrazione del marchio Creed e dei diritti di licenza per i brand di moda appartenenti a Kering — tra cui Bottega Veneta, Alexander McQueen e Balenciaga — permetterebbe a L’Oréal di ampliare ulteriormente la propria offerta nel segmento del lusso e di consolidare la leadership nel comparto delle fragranze premium.

Le sfide finanziarie di Kering e il peso del debito

L’operazione in discussione non è soltanto industriale ma anche finanziaria. Con un debito complessivo di circa 9,5 miliardi di euro, Kering punta a rafforzare la propria posizione patrimoniale e a ristabilire la fiducia degli investitori. I risultati del primo semestre 2025 hanno mostrato segnali preoccupanti: utile netto in calo del 46%, fermo a 474 milioni di euro, e ricavi in flessione del 16%, scesi a 7,6 miliardi.
La situazione più critica riguarda Gucci, storico marchio di punta del gruppo, che ha visto le vendite crollare del 27% a 1,46 miliardi di euro nei primi sei mesi dell’anno. Il rallentamento della domanda nel mercato cinese, dopo anni di forte espansione, ha ulteriormente aggravato la contrazione dei ricavi nel comparto moda e accessori.

Prospettive di riorganizzazione e ritorno alla redditività

La cessione della divisione beauty potrebbe quindi costituire il primo passo concreto della strategia di rilancio messa in campo da Luca de Meo. L’obiettivo è riportare il gruppo su un percorso di crescita sostenibile, riducendo l’esposizione finanziaria e concentrando gli investimenti sui marchi ad alto margine.
Gli analisti vedono nella trattativa con L’Oréal un segnale di pragmatismo: liberare risorse da un settore non strategico per rafforzare i pilastri storici del gruppo, puntando su innovazione, esclusività e gestione efficiente del portafoglio marchi. Secondo indiscrezioni, l’accordo potrebbe essere ufficializzato entro la prossima settimana, a conferma della rapidità con cui il nuovo management intende imprimere una svolta all’intero gruppo.