Nike tocca il minimo degli utili durante la fase di rilancio

Vendite in calo del 12% ma sopra le attese, margini sotto pressione

Nike ha riportato giovedì i risultati del quarto trimestre, superando leggermente le aspettative di Wall Street nonostante il più forte calo di utili degli ultimi anni. L’utile netto è sceso a 211 milioni di dollari (14 centesimi per azione), in calo dell’86% rispetto agli 1,5 miliardi dell’anno precedente (99 centesimi per azione).

I ricavi sono diminuiti del 12% su base annua, attestandosi a 11,10 miliardi di dollari — sopra le previsioni degli analisti di 10,72 miliardi secondo LSEG. Anche l’utile per azione ha superato di poco le stime, fermandosi a 14 centesimi contro i 13 previsti. Nonostante ciò, il titolo Nike ha perso oltre il 2% nelle contrattazioni after-hours.

I costi del rilancio penalizzano la redditività

Il calo dei margini è stato causato principalmente dalla necessità di smaltire scorte obsolete tramite sconti e dal ritorno alle vendite all’ingrosso, che offrono minori margini rispetto al canale diretto. Le vendite Nike Direct sono scese del 14%, con un crollo del 26% nel digitale e del 9% nel wholesale. In controtendenza, le vendite nei negozi fisici Nike sono aumentate del 2%.

“Il quarto trimestre rappresenta il momento di maggiore impatto finanziario della nostra strategia di reset,” ha dichiarato il CFO Matt Friend. “Siamo fiduciosi nella nostra capacità di affrontare questo contesto complesso, concentrandoci su ciò che possiamo controllare.”

Performance regionale e per categoria

Tutte le aree geografiche hanno registrato cali, anche se il Nord America ha superato le attese: –11% a 4,70 miliardi di dollari contro i 4,42 previsti. In Cina, i ricavi si sono fermati a 1,48 miliardi, lievemente sotto le stime di 1,50 miliardi. L’azienda subisce inoltre pressioni derivanti dai dazi statunitensi sulle importazioni cinesi, che cerca di compensare con ritocchi ai prezzi.

Le calzature restano il principale driver di ricavi, ma l’abbigliamento ha rappresentato circa il 28% delle vendite nel 2024, diventando un segmento strategico per la crescita. La composizione di genere della clientela è ancora sbilanciata: le donne costituiscono solo il 40% della base clienti, un dato che Nike vuole aumentare per contrastare la concorrenza di marchi come Lululemon e Alo Yoga.

Prospettive e strategie in evoluzione

Gli investitori attendono indicazioni più chiare sul piano di rilancio nella prossima conference call, con aggiornamenti su costi, guidance e pipeline di prodotto. Una partnership attesa con Skims di Kim Kardashian è stata rinviata a fine anno.

Il traffico nei negozi sembra mostrare segni di stabilizzazione: secondo Placer.ai, le visite in store sono calate del 10,2% ad aprile rispetto all’anno precedente, ma solo del 3,2% a maggio. La continuità di questo miglioramento sarà decisiva per il rilancio della strategia digitale e wholesale di Nike.