Nvidia valuta un ampliamento della produzione dei chip

Francesca Vitali

Crescente pressione dalla domanda tecnologica cinese

La società statunitense Nvidia sta esaminando la possibilità di aumentare la produzione dei suoi chip più avanzati dopo una rapida crescita delle richieste provenienti dalla Cina. Le aziende del settore tecnologico del Paese hanno intensificato gli ordini dei processori H200, superando i livelli attualmente disponibili. Questa dinamica segue l’autorizzazione concessa dal presidente Donald Trump, che ha dato il via libera alle esportazioni verso la Cina applicando un dazio del 25%.

Il processore H200, appartenente alla generazione precedente rispetto alle piattaforme più sofisticate del gruppo, rappresenta oggi il prodotto con le migliori prestazioni accessibile al mercato cinese, motivo che spiega l’improvviso aumento della domanda.

Interesse immediato da parte dei grandi gruppi cinesi

Secondo informazioni raccolte dagli operatori del settore, colossi come Alibaba e ByteDance hanno manifestato fin da subito l’intenzione di prenotare forniture significative dell’H200. Le imprese cinesi si stanno preparando a garantire capacità di calcolo adeguata all’espansione delle proprie applicazioni di intelligenza artificiale, in un momento in cui il Paese sta accelerando anche lo sviluppo di una filiera interna di semiconduttori.

Nonostante gli ordini, la decisione finale sull’importazione dipende dal governo cinese. Funzionari di alto livello hanno convocato riunioni dedicate per valutare se autorizzare o meno l’acquisto dei nuovi processori. Il tema è particolarmente delicato perché l’arrivo dell’H200 potrebbe rallentare gli investimenti locali nello sviluppo di progetti nazionali alternativi.

Produzione limitata e priorità rivolte ai chip di nuova generazione

A oggi, la disponibilità dell’H200 rimane contenuta. Nvidia ha concentrato gran parte delle risorse sui modelli più recenti, in particolare sulla famiglia Blackwell e sulla futura architettura Rubin, entrambe destinate ai sistemi di calcolo più avanzati. Questo spostamento di priorità ha inevitabilmente ridotto la capacità produttiva dedicata all’H200, complicando la risposta dell’azienda a una domanda che cresce in modo improvviso.

Il processore H200 è prodotto da TSMC utilizzando una tecnologia a 4 nanometri ed è entrato in produzione su larga scala durante il precedente anno fiscale. Nonostante ciò, la competizione per le linee produttive della fonderia taiwanese è molto elevata, con aziende globali come Google che richiedono anch’esse capacità di produzione avanzata.

Un chip decisivo per il mercato cinese dell’intelligenza artificiale

L’interesse per il processore H200 deriva dal notevole divario prestazionale rispetto all’H20, il modello appositamente limitato per il mercato cinese nel 2023. Secondo le stime, l’H200 garantisce una potenza di elaborazione fino a sei volte superiore, rendendolo uno strumento essenziale per sostenere i progetti di sviluppo dell’intelligenza artificiale delle aziende cinesi.

La possibilità di accedere a un chip di tale livello crea però un complesso equilibrio politico e industriale: mentre le imprese private desiderano aggiornare le proprie infrastrutture, i funzionari governativi devono valutare se l’importazione possa compromettere lo sviluppo della produzione domestica di semiconduttori, settore considerato strategico per l’autonomia tecnologica nazionale.

Durante alcune riunioni tecniche sarebbe emersa la proposta di condizionare l’acquisto degli H200 all’acquisto obbligatorio di una quota di chip prodotti localmente, in modo da sostenere l’industria interna senza rinunciare ai processori più avanzati oggi disponibili.

Prospettive produttive e sfide future per Nvidia

L’ipotesi di aumentare la produzione non è semplice da attuare. Le linee dedicate ai nuovi processori della serie Rubin richiedono investimenti significativi e un complesso bilanciamento delle priorità commerciali. In aggiunta, la competizione globale per assicurarsi la capacità produttiva delle fonderie di fascia alta rende difficile incrementare rapidamente i volumi senza incidere sulle forniture previste per altri clienti strategici.

Allo stesso tempo, Nvidia deve gestire il crescente interesse internazionale verso tecnologie fondamentali per l’intelligenza artificiale, un’area che continua a registrare tassi di crescita elevatissimi. La domanda cinese rappresenta una componente decisiva, ma si interseca con dinamiche regolamentari, geopolitiche e industriali che complicano ogni decisione strategica.