Risultati finanziari in flessione per il gruppo automobilistico
Nel secondo trimestre del 2025, il gruppo Stellantis ha registrato una perdita significativa pari a 2,3 miliardi di euro, segnalando un periodo complesso per la nuova dirigenza sotto la guida del CEO Antonio Filosa. I ricavi preliminari dei primi sei mesi dell’anno ammontano a 74,3 miliardi di euro, ma con una riduzione delle spedizioni del 6% nel periodo aprile-giugno, per un totale di 1,4 milioni di unità consegnate.
Impatto negativo di dazi e logistica sui conti
Uno dei fattori chiave che ha inciso negativamente sui conti è stato l’effetto dei nuovi dazi statunitensi, che hanno comportato un impatto stimato in 300 milioni di euro. La recente strategia commerciale degli Stati Uniti ha avuto un impatto significativo sui veicoli d’importazione, causando anche l’arresto momentaneo della produzione del Dodge Hornet nello stabilimento di Pomigliano d’Arco. Questo modello, gemello dell’Alfa Romeo Tonale, era destinato al mercato nordamericano.
Risultati regionali: Nord America in forte calo
Nel Nord America, le consegne sono diminuite drasticamente del 25%, passando a 322.000 unità, a causa di una combinazione di ridotta produzione, maggiori costi doganali e minori vendite alle flotte aziendali. Tuttavia, in un contesto difficile, i marchi Jeep e Ram hanno registrato un aumento combinato del 13% nelle vendite al dettaglio, anche se le vendite complessive nell’area sono diminuite del 10% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Europa e modelli Smart Car in ripresa
Nel mercato dell’Europa Allargata, le consegne hanno subito una contrazione del 6%, attestandosi a 722.000 unità. Nonostante il contesto complesso, emergono segnali positivi grazie alla buona performance dei veicoli di segmento B sviluppati sulla piattaforma Smart Car, in particolare con il lancio della Fiat Grande Panda, assemblata in Serbia e destinata anche al Marocco. Nel secondo trimestre, le consegne complessive dei quattro modelli Smart Car (Citroën C3, C3 Aircross, Opel/Vauxhall Frontera e Fiat Grande Panda) hanno registrato un incremento del 45%, pari a 25.000 unità in più rispetto ai tre mesi precedenti.
La regione europea, sotto la direzione di Jean-Philippe Imparato, è inoltre in attesa del rilancio della Fiat 500 mild-hybrid, prevista per novembre, dopo la sospensione del modello con motore a combustione interna.
Altre aree in controtendenza, Maserati in sofferenza
Nel complesso, al di fuori delle aree principali, le consegne globali sono aumentate di 71.000 unità, con un incremento del 22% annuo, sostenuto principalmente dal +30% in Medio Oriente e Africa, che ha portato il totale a 125.000 veicoli.
In netto contrasto con questo andamento positivo, il marchio Maserati continua a mostrare risultati deludenti: nel secondo trimestre sono state consegnate solo 2.500 unità, con un calo del 22% rispetto allo stesso periodo del 2024. Il marchio italiano necessita di un rilancio deciso per tornare a volumi sostenibili e competitivi nel segmento premium.