Berlino e Parigi unite per fermare l’escalation sui dazi

Pressioni congiunte per evitare lo scontro sui dazi

Francia e Germania rafforzano l’azione diplomatica per gestire l’escalation commerciale con gli Stati Uniti. I ministri delle Finanze dei due Paesi, Lars Klingbeil per Berlino ed Eric Lombard per Parigi, si sono incontrati per definire una strategia condivisa. Entrambi chiedono con forza negoziati seri e orientati ai risultati con Washington, con l’obiettivo di evitare una spirale di ritorsioni che potrebbe colpire gravemente l’economia europea.

Richiesta di un’intesa commerciale equa e sostenibile

Durante l’incontro, i due ministri hanno espresso una posizione chiara: l’Unione Europea punta a un accordo equo con gli Stati Uniti, ma è pronta a reagire con misure di risposta se non verranno fatti passi concreti verso una soluzione condivisa. Secondo Berlino e Parigi, la posta in gioco riguarda la tutela di imprese e posti di lavoro in Europa, sempre più esposti a politiche tariffarie aggressive da parte dell’amministrazione americana.

Timori per l’impatto delle tariffe sulle economie occidentali

Secondo quanto dichiarato da Klingbeil, le tariffe statunitensi imposte sotto l’amministrazione Trump rappresentano un danno non solo per l’industria europea, ma anche per quella americana. Le misure protezionistiche introdotte in risposta a presunte pratiche sleali rischiano infatti di danneggiare entrambe le sponde dell’Atlantico, riducendo competitività, occupazione e investimenti.

Posizione comune dell’Europa nella fase negoziale

L’incontro tra i due ministri ha confermato la compattezza delle principali economie europee nella gestione del dossier commerciale. Germania e Francia, che da sole rappresentano oltre un terzo del PIL dell’eurozona, condividono la necessità di un fronte comune per evitare che i rapporti con Washington degenerino in una guerra commerciale strutturale. L’obiettivo è rilanciare un dialogo costruttivo, ma senza arretrare di fronte a eventuali minacce.

Pronte le contromisure in caso di mancato accordo

Berlino e Parigi hanno confermato che l’UE è pronta ad attivare contromisure mirate, se i negoziati con gli Stati Uniti non porteranno a risultati concreti in tempi brevi. Tali misure, già elaborate in sede tecnica, sarebbero calibrate per difendere i settori industriali strategici europei, in particolare l’automotive, la meccanica di precisione e l’agroalimentare, che rischiano di essere duramente colpiti da nuovi dazi incrociati.