Imprese più fiduciose, ma pesano i dazi USA

Sentiment in miglioramento rispetto ai trimestri precedenti

Secondo l’indagine condotta da Banca d’Italia nel secondo trimestre del 2025, le imprese italiane mostrano segnali di miglioramento sul piano del clima economico. Pur rimanendo complessivamente negative, le valutazioni sulla situazione generale si sono fatte meno pessimistiche, con una diminuzione del saldo negativo tra chi prevede un peggioramento e chi intravede segnali positivi.

Per la prima volta dopo tre trimestri consecutivi, le aspettative sulla domanda interna sono tornate positive, a conferma di un parziale rafforzamento della componente nazionale nella dinamica economica.

Allarme manifatturiero per l’impatto dei dazi statunitensi

Nonostante i segnali incoraggianti, permangono timori per il futuro, soprattutto nel settore manifatturiero. L’indagine rivela che il 32% delle imprese industriali e il 12% delle aziende nei servizi ha segnalato conseguenze negative derivanti dalle misure tariffarie introdotte dagli Stati Uniti. Si tratta di una quota significativa che testimonia l’esposizione dell’economia italiana agli sviluppi commerciali internazionali.

Le tensioni sui dazi, infatti, rischiano di compromettere la ripresa, soprattutto per quelle realtà produttive più orientate all’export verso il mercato nordamericano.

La Centrale Rischi riduce il costo del credito alle imprese

Nella stessa rilevazione, Banca d’Italia evidenzia anche il ruolo strategico della Centrale Rischi, il sistema informativo che raccoglie e condivide tra le banche i dati sulla posizione creditizia dei clienti. Secondo le analisi contenute nella Nota di Stabilità Finanziaria e Vigilanza, questa piattaforma consente una riduzione media del costo del credito di 15 punti base, pari a risparmi annui per circa 1 miliardo di euro per le imprese italiane.

Il calo del costo del finanziamento varia tra 21 e 40 punti base, a seconda dei casi, nei trimestri successivi all’inclusione dei debitori nella banca dati. La stima è considerata prudente, poiché non include i prestiti concessi alle famiglie, che rappresentano un’altra componente importante del mercato del credito.

Benefici estesi a oltre il 95% di famiglie e imprese

Stando a quanto evidenziato dalla Banca d’Italia, i benefici economici derivanti dall’utilizzo della Centrale Rischi si concentrano soprattutto sulla clientela con un profilo creditizio solido, che costituisce più del 95% degli utenti registrati nel sistema. Il sistema, operativo sin dagli anni ’60, consente alle banche di valutare il profilo di rischio dei richiedenti e di applicare condizioni più favorevoli a chi ha una storia creditizia positiva.

I dati vengono segnalati mensilmente da tutti i partecipanti e riguardano i crediti superiori a 30.000 euro. In caso di crediti classificati come “sofferenze”, la soglia minima scende a 250 euro. I soggetti inseriti nella banca dati hanno sempre il diritto di accedere gratuitamente alle informazioni registrate a loro nome.

Un meccanismo di trasparenza a sostegno della fiducia

La Centrale Rischi si conferma dunque uno strumento essenziale per la stabilità del sistema finanziario, poiché favorisce la trasparenza, migliora la valutazione del merito creditizio e consente una corretta allocazione del credito. In un contesto macroeconomico ancora incerto, strumenti di questo tipo rappresentano una leva importante per sostenere la fiducia degli operatori economici, soprattutto in presenza di rischi esterni come l’inasprimento delle politiche commerciali internazionali.