Loro Piana sotto amministrazione giudiziaria

Giulia Conti

Inchiesta giudiziaria su lavoro irregolare nella filiera

Il marchio Loro Piana, storico nome del lusso italiano controllato dal gruppo francese LVMH, è stato posto in amministrazione giudiziaria con provvedimento del Tribunale di Milano. L’indagine, guidata dalla Procura milanese, ha fatto emergere gravi irregolarità nei subappalti della produzione di capi in cashmere, sfruttando manodopera clandestina e sottopagata all’interno di opifici gestiti da imprese cinesi.

Secondo l’accusa, l’azienda avrebbe agevolato, anche se in modo colposo, un sistema strutturato di caporalato finalizzato alla massimizzazione dei profitti attraverso l’elusione sistematica delle norme sul lavoro e sulla sicurezza dei dipendenti.

Subappalti a più livelli e manodopera invisibile

Le indagini condotte dai Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro hanno ricostruito una rete complessa di subappalti a catena, articolata su almeno quattro livelli, con l’obiettivo di ridurre drasticamente il costo del lavoro. Loro Piana si occupava della prototipazione dei capi, mentre la produzione veniva affidata alla società Evergreen, formalmente dotata di soli 7 dipendenti e priva di macchinari adeguati.

Evergreen, a sua volta, affidava i lavori a Sor-Man, che collaborava con due aziende cinesi: Clover Moda di Baranzate e Day Meiying di Senago. Le condizioni di lavoro in questi stabilimenti sono state definite gravemente lesive dei diritti fondamentali, con evidenti carenze strutturali e assenza di dispositivi di sicurezza. In aggiunta, sono emersi rapporti di fatturazione con una terza impresa, Hu Sufang, che sarebbe inesistente secondo la Procura.

Condizioni di lavoro al limite della legalità

Gli inquirenti hanno documentato una lunga serie di violazioni, tra cui evasione contributiva, orari estenuanti, retribuzioni inferiori ai minimi contrattuali, e l’assenza di formazione e sorveglianza sanitaria per i lavoratori. I consumi energetici anomali degli stabilimenti hanno confermato un’attività continuativa sette giorni su sette, compresi festivi, in un clima di sorveglianza costante e assenza di diritti fondamentali.

Durante i controlli, partiti da una denuncia per caporalato e lesioni sporta da un lavoratore aggredito dal proprio datore di lavoro, sono stati identificati 21 operai, tra cui 10 impiegati completamente in nero e 7 irregolari sul territorio italiano. Le sanzioni amministrative ammontano a oltre 59.000 euro, mentre le multe complessive hanno raggiunto 181.482,79 euro. Due opifici sono stati chiusi per gravi violazioni.

Prezzi gonfiati e guadagni elevati sul prodotto finito

Secondo i dati della Procura, i capi di abbigliamento, in particolare le giacche in cashmere, venivano prodotti con un costo unitario intorno ai 100 euro, per poi essere rivenduti nei negozi Loro Piana a prezzi compresi tra i 1.000 e i 3.000 euro. Una sproporzione che ha sollevato interrogativi sull’intera catena del valore, messa sotto osservazione con ispezioni fisiche, analisi di contratti, bollette energetiche e posizioni contributive.

Nel 2024, Loro Piana ha registrato ricavi per quasi 1,7 miliardi di euro e un utile netto di 389 milioni, con una forza lavoro composta da 2.294 dipendenti. Sebbene l’azienda non sia indagata penalmente, per i giudici del collegio Pendino–Cucciniello–Profeta, risulta evidente un comportamento che ha favorito consapevolmente l’elusione delle norme, generando profitti indebiti.

Nomina dell’amministratore giudiziario e prossimi passi

A seguito del provvedimento, è stata nominata Micaela Cecca, commercialista padovana, come amministratore giudiziario. Il tribunale ha fissato per il 13 novembre 2025 l’udienza destinata a valutare il piano di riorganizzazione aziendale, con l’obiettivo di ripristinare la legalità lungo l’intera filiera produttiva.

Si tratta del quinto intervento giudiziario nel settore moda tra il 2024 e il 2025, dopo i casi che hanno coinvolto Armani Operations, Alviero Martini spa, Manufactures Dior e Valentino Bags Lab, a dimostrazione di un fenomeno diffuso e sistemico nella gestione della produzione del lusso in Italia.