Morgan Stanley: tagli Fed improbabili in estate

La cautela di Powell rafforzata dai rischi legati ai dazi

La Federal Reserve difficilmente taglierà i tassi di interesse nei meeting di luglio e settembre, secondo una nota inviata ai clienti da Morgan Stanley. La banca d’investimento ritiene che i dati economici attuali giustifichino l’approccio prudente del presidente Jerome Powell, con l’incertezza sull’inflazione aggravata dai dazi annunciati da Donald Trump.

“Ci aspettiamo letture sull’inflazione più solide durante l’estate, spinte in parte dall’effetto dazi,” hanno scritto gli analisti. “Prevediamo anche rapporti occupazionali positivi, con una crescita dell’impiego più lenta ma senza segnali di cedimento che costringano la Fed ad agire in fretta.”

Powell resta prudente, la Fed si divide

Nella sua recente audizione al Congresso, Powell ha ribadito un approccio prudente, sottolineando che l’inflazione ha rallentato, ma le pressioni legate al commercio potrebbero complicare le decisioni future. Per Morgan Stanley, la politica monetaria resterà guidata dai dati, vista la natura incerta dell’attuale contesto economico.

Non tutti i membri del board sono allineati: Michelle Bowman e Christopher Waller si sono detti pronti a sostenere un taglio già da luglio se i dati sull’inflazione continueranno a deludere. Queste dichiarazioni hanno alimentato le aspettative di mercato, ma Morgan Stanley giudica improbabile una mossa anticipata.

Inflazione persistente e mercato del lavoro stabile

Secondo la banca, l’inflazione resterà rigida nei prossimi mesi, soprattutto per l’impatto dei nuovi dazi. Nonostante l’aumento della disoccupazione e la contrazione del PIL nel primo trimestre, il mercato del lavoro appare ancora abbastanza solido da giustificare l’attesa.

“Solo un crollo dell’occupazione, disoccupazione in aumento e inflazione piatta potrebbero accelerare il taglio dei tassi, ma non è il nostro scenario di base,” precisano gli analisti.

I mercati guardano all’autunno

L’attenzione degli investitori si sposta ora su settembre, quando un taglio potrebbe diventare più realistico. Powell ha lasciato aperta la porta a correzioni, ma servirebbero segnali chiari di rallentamento dell’inflazione core e indebolimento del lavoro per motivare un intervento deciso.

Fino ad allora, Morgan Stanley prevede che la Fed continuerà a osservare con cautela l’evoluzione di dazi, prezzi al consumo e mercato occupazionale durante l’estate.