Pensioni a rischio: risparmi insufficienti per il futuro

Francesca Vitali

Una ricerca globale evidenzia un divario crescente

La più recente indagine internazionale dedicata alla longevità mette in luce un problema che riguarda milioni di persone: i risparmi accumulati per la pensione potrebbero non bastare a coprire gli ultimi 10 anni della vita. Lo studio, condotto da Fidelity International insieme al National Innovation Centre for Ageing, analizza in profondità il rapporto tra aspettativa di vita e preparazione finanziaria, rivelando un divario sempre più marcato.

La ricerca ha coinvolto 13 Paesi e oltre 11.800 individui, offrendo un quadro chiaro della situazione economica delle generazioni più anziane. L’allungamento della vita è un traguardo positivo, ma impone una pianificazione più robusta, spesso non adeguatamente considerata.

Over 50 impreparati: Italia tra i Paesi più vulnerabili

Secondo i dati raccolti, il 42% delle persone con più di 50 anni nel mondo non dispone di risorse finanziarie sufficienti per sostenere almeno l’ultima decade della propria aspettativa di vita. Il quadro italiano è ancora più allarmante: il 57% degli over 50 rischia di rimanere senza copertura economica per un periodo significativo della propria vecchiaia.

Queste percentuali evidenziano una tendenza preoccupante: la preparazione finanziaria non sta tenendo il passo con l’aumento della longevità. Il fenomeno riguarda sia i lavoratori prossimi al ritiro sia coloro che già percepiscono una pensione.

Una vita più lunga richiede piani più solidi

Le stime demografiche mostrano che entro il 2050 circa 3,7 milioni di persone potrebbero raggiungere i 100 anni di età. Un traguardo straordinario, che però porta con sé una domanda urgente: i risparmi disponibili possono sostenere un arco di vita così esteso?

Lo studio evidenzia che, considerando un’aspettativa di vita vicina ai 100 anni, l’81% degli over 50 a livello globale non avrebbe risorse a sufficienza per coprire l’ultima parte della propria esistenza. In Italia la quota sale a 89%, segnalando come la maggioranza degli individui – quasi nove su dieci – rischi di affrontare gli anni più delicati senza una base finanziaria adeguata.

Questo squilibrio tra durata della vita e capacità di risparmio indica una delle principali sfide dei sistemi previdenziali moderni.

Percezioni positive che non coincidono con i dati

Nonostante le difficoltà evidenziate, molti mantengono una visione ottimistica della propria condizione futura. Tra i pensionati, sia in Italia sia nel resto del mondo, il 68% si dichiara fiducioso nel proprio avvenire economico.

Diverso il sentiment tra chi deve ancora lasciare il lavoro: poco più della metà guarda al domani con serenità, mentre una parte significativa mostra preoccupazione davanti alla possibilità concreta di un divario tra risorse accumulate e durata della vita.

La voglia di restare attivi dopo il pensionamento sembra comunque diffusa: sette persone su dieci tra coloro che devono ancora ritirarsi immaginano di continuare a lavorare in qualche forma, principalmente per mantenersi mentalmente e fisicamente in salute. Un atteggiamento positivo, che tuttavia non compensa il problema strutturale della scarsa preparazione finanziaria.

L’esigenza crescente di forme integrative

Lo studio sottolinea come il ricorso alla previdenza complementare sia destinato a diventare sempre più importante per evitare situazioni di vulnerabilità economica. Con il progressivo aumento dell’aspettativa di vita e il rischio di esaurire i risparmi anni prima del previsto, i sistemi previdenziali dovranno evolversi per garantire una copertura più adeguata.

La combinazione tra longevità crescente, insufficienza dei risparmi e percezione distorta del rischio apre una riflessione sul futuro della sicurezza economica individuale e collettiva.