Superbonus 2025, nuove regole per sconto e cessione

Lorenzo Bianchi

Le novità introdotte dal nuovo modello

Dal 2025 il Superbonus cambia volto con un nuovo modello di comunicazione delle opzioni, pubblicato dall’Agenzia delle Entrate il 7 agosto. Lo strumento, operativo dall’8 settembre 2025 al 16 marzo 2026, sostituisce la precedente versione del 3 febbraio 2022 e recepisce le modifiche legislative sul blocco delle cessioni. Le principali variazioni riguardano l’eliminazione di alcuni bonus che non sono più cedibili o scontabili, tra cui l’ecobonus ordinario, il bonus casa, il bonus facciate, il bonus barriere architettoniche, l’eco-sisma bonus e le agevolazioni sulle parti comuni superiori al 25% dell’involucro edilizio. Spariscono inoltre caselle come quella del “Periodo” e dell’“Edilizia libera”, insieme alla possibilità di cedere le rate residue di detrazione, vietata dal 29 maggio 2024.

A chi spetta ancora il beneficio

Il Superbonus resta accessibile fino al 31 dicembre 2025 a specifiche categorie: condomini, persone fisiche al di fuori di attività di impresa o professione su edifici da due a quattro unità immobiliari distintamente accatastate, Onlus, organizzazioni di volontariato e associazioni di promozione sociale regolarmente registrate. L’incentivo continua quindi a rappresentare uno strumento di sostegno, ma con condizioni più rigide e possibilità ridotte rispetto alle versioni iniziali.

Le regole operative confermate

Nonostante i cambiamenti, alcune regole rimangono invariate. La detrazione resta calcolata con le stesse modalità, così come le opzioni di sconto in fattura e cessione del credito. È ancora possibile esercitare l’opzione durante lo stato di avanzamento lavori, con il limite di due Sal di almeno il 30% dei lavori ciascuno. Restano obbligatori il visto di conformità, rilasciato da professionisti o Caf, e le asseverazioni tecniche relative al rispetto dei requisiti e alla congruità delle spese. Per gli interventi di efficienza energetica l’asseverazione va trasmessa anche all’Enea, mentre per gli interventi antisismici è necessaria la certificazione di progettisti, direttori dei lavori e collaudatori statici.

Cessione del credito: limiti più stringenti

Il nuovo quadro normativo restringe ulteriormente la circolazione dei crediti. I fornitori e i primi cessionari possono trasferirli a banche, intermediari finanziari e compagnie assicurative, ma le ulteriori cessioni sono consentite solo all’interno di questo circuito qualificato e con un massimo di tre passaggi successivi. Le banche dispongono di una deroga, potendo cedere i crediti ai propri clienti professionali titolari di conto corrente. Questa struttura rigida riduce i margini di flessibilità, ma punta a rendere il sistema più controllato e meno esposto a rischi di frodi.

Tempistiche e modalità di invio

La comunicazione deve essere trasmessa esclusivamente online. Per gli interventi sulle singole unità immobiliari, l’invio spetta al professionista che rilascia il visto di conformità, mentre per le spese condominiali la responsabilità può ricadere anche sull’amministratore o su un condòmino delegato. Le tempistiche sono precise: la scadenza resta fissata al 16 marzo dell’anno successivo alle spese sostenute. Per i lavori effettuati nel 2025, il termine ultimo è dunque il 16 marzo 2026. Non è più ammessa la procedura di remissione in bonis, che in passato consentiva di rimediare a un invio tardivo. Chi non rispetta le scadenze perde definitivamente il diritto all’agevolazione.