Mercati europei cauti dopo l’annuncio sui dazi USA

Francesca Vitali

Avvio incerto per le principali Borse europee

La prima seduta settimanale si è aperta all’insegna dell’incertezza sui listini europei, con gli operatori che hanno mostrato prudenza in seguito all’annuncio del presidente statunitense Donald Trump relativo all’introduzione di nuovi dazi del 30% sulle importazioni dall’Unione Europea, con decorrenza prevista ad agosto.

A Milano, l’indice FTSE MIB ha chiuso in lieve calo dello 0,02%, oscillando attorno alla parità per tutta la giornata. Più dinamica Londra, in crescita dello 0,41%, mentre si sono registrati ribassi a Francoforte (-0,76%), Parigi (-0,34%) e Madrid (-0,14%).

Attesa per sviluppi sui dazi USA-Europa

In assenza di dati macroeconomici di rilievo, l’attenzione dei mercati resta concentrata sulle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Unione Europea. I negoziati sono ancora in fase di svolgimento, ma ci si attende che le tariffe finali restino comunque significativamente superiori al 10%. L’atteggiamento attendista degli investitori si riflette sia sui listini che sulla curva dei rendimenti obbligazionari.

Movimenti su valute, obbligazioni e materie prime

Sul fronte valutario, il dollaro si è mantenuto stabile, scambiando sopra 0,85 euro e 0,74 sterline. I rendimenti dei titoli di Stato statunitensi sono saliti di 2 punti base, raggiungendo il 4,42%, con un differenziale di 170 punti base rispetto ai Bund tedeschi.

Per quanto concerne i titoli italiani, lo spread tra BTP e Bund si mantiene al di sotto degli 86 punti, con il rendimento del BTP in crescita di 1,9 punti al 3,59%, a fronte di un rendimento del Bund tedesco pari al 2,73%, in aumento di 0,7 punti.

Tra le materie prime, si è registrato un ribasso dell’oro (-0,35%) a 3.360,4 dollari l’oncia, mentre hanno guadagnato terreno sia il petrolio WTI (+1,61%), salito a 69,55 dollari al barile, sia il gas naturale, in aumento dell’1,26% a 36,01 euro per megawattora. Ancora positivo il Bitcoin, che ha messo a segno un rialzo del 2,82%, raggiungendo 12.732 dollari.

Settori in difficoltà: tecnologia, auto e lusso

Le vendite si sono concentrate soprattutto su alcuni comparti sensibili alle tensioni internazionali. Tra i titoli tecnologici, si sono registrati ribassi per StMicroelectronics (-1,45%) e BE Semiconductor (-2,8%). Anche il settore automobilistico ha subito pressioni, con cali per BMW (-1,8%) e Porsche (-1,65%).

Il comparto del lusso ha mostrato segni di debolezza: Pandora ha perso il 2,13%, Christian Dior l’1,74% e Puma l’1,67%, risentendo di un contesto internazionale incerto e di possibili cambiamenti nei flussi commerciali globali.

Banche protagoniste con operazioni straordinarie

In controtendenza, si sono distinte le banche italiane, protagoniste di forti rialzi in seguito a operazioni societarie in corso. Popolare di Sondrio ha guadagnato il 4,77%, complice la riapertura dell’Opas di BPER (+4,67%), programmata tra il 21 e il 25 luglio. Bene anche Banco BPM (+3,54%), in attesa di sviluppi sull’Ops di Unicredit, rimasta invariata.

In calo MPS (-0,2%) e soprattutto Mediobanca (-0,63%), nel giorno di avvio dell’Offerta pubblica di scambio promossa dall’istituto senese. Le dinamiche sono state accompagnate da dichiarazioni strategiche da parte del vertice di Piazzetta Cuccia, impegnato nella valutazione dell’iniziativa.