DDL Conti Correnti: Maggiore Tutela per i Risparmiatori

Lorenzo Bianchi

Il nuovo diritto per i cittadini: obbligo di apertura conti

Il DDL sui conti correnti, recentemente approvato alla Camera, prevede importanti cambiamenti per la gestione dei conti bancari in Italia. Con l’obiettivo di garantire una maggiore tutela per i risparmiatori, il provvedimento stabilisce che le banche avranno l’obbligo di aprire conti correnti per i cittadini, vietando loro di chiudere i conti in presenza di saldi attivi, salvo in casi eccezionali come il riciclaggio di denaro. Questo provvedimento risponde alle numerose segnalazioni di cittadini che si sono trovati con i propri conti correnti chiusi senza un valido motivo e con difficoltà nell’accesso ai propri fondi.

Con 48 milioni di conti correnti attivi in Italia, un numero in crescita del 13% rispetto al 2019 secondo la FABI, il governo ha deciso di intervenire per evitare che i risparmiatori siano penalizzati da decisioni unilaterali delle banche, soprattutto quando si trovano in situazioni di saldi attivi.

Le problematiche legate alla chiusura dei conti correnti

La legge affronta in particolare i casi in cui i cittadini, dopo la chiusura dei conti da parte delle banche, si trovano a ricevere solo un assegno circolare. Un assegno che, per poter essere incassato o utilizzato, richiede comunque un conto corrente, creando così una situazione di stallo per il correntista. Inoltre, la chiusura del conto da parte della banca può provocare segnalazioni interbancarie, che rendono impossibile aprire un nuovo conto in un altro istituto. Questo circolo vizioso, come evidenziato nel testo della proposta, costringe i correntisti ad affrontare difficoltà economiche e burocratiche.

La posizione della politica e delle associazioni

La proposta, promossa dai deputati Romano e Bagnai, è stata accolta favorevolmente da molte forze politiche. Matteo Salvini, vicepremier, ha parlato di questa come una “storica vittoria della Lega”. Anche il Partito Democratico ha supportato l’iniziativa, definendola un “tassello importante” nel riconoscimento dei diritti dei cittadini. Inoltre, la proposta ha ricevuto il plauso dei consumatori, che da tempo lamentano la difficoltà di accedere ai propri conti a causa delle chiusure unilaterali delle banche.

Tuttavia, Codacons, pur esprimendo soddisfazione per la tutela dei consumatori, ha sollevato dei dubbi riguardo ai possibili aumenti dei costi di gestione che le banche potrebbero applicare a causa di questo obbligo.

La posizione degli istituti bancari e delle autorità di vigilanza

Nonostante l’entusiasmo della politica, la proposta non ha convinto completamente Bankitalia e l’Associazione Bancaria Italiana (ABI). Queste istituzioni hanno espresso preoccupazioni riguardo al fatto che obbligare le banche ad aprire conti correnti possa ridurre la libertà d’impresa delle stesse, evocando una funzione “pubblicistica” o “para-pubblicistica” delle banche, in contrasto con quanto stabilito dall’articolo 10 del Testo Unico Bancario, che definisce l’attività bancaria come un’impresa privata.

Le implicazioni per il sistema bancario italiano

Il nuovo provvedimento potrebbe rappresentare un cambiamento significativo nel sistema bancario italiano, portando a una maggiore trasparenza e responsabilità delle banche nei confronti dei clienti. Tuttavia, la legge potrebbe anche comportare sfide per le banche stesse, che potrebbero essere costrette a modificare i loro modelli di business e a fare i conti con costi aggiuntivi legati alla gestione obbligatoria dei conti correnti.

Il futuro della proposta ora si gioca in Senato, dove il DDL potrebbe essere approvato con eventuali modifiche. La discussione politica e tecnica sui conti correnti è destinata a continuare, con l’attenzione rivolta a come le nuove norme influenzeranno i risparmiatori e il sistema bancario.