Le Disparità nelle Pensioni tra Uomini e Donne: Una Questione Persistente

Matteo Romano

Un divario economico che persiste da anni

Secondo i dati forniti dall’INPS nel suo monitoraggio sul flusso di pensionamenti, le pensioni delle donne sono, in media, inferiori del 30% rispetto a quelle degli uomini. Questo divario si è manifestato chiaramente nel primo semestre del 2025, quando l’importo medio delle pensioni liquidate per le donne è stato di 1.009 euro, mentre per gli uomini è arrivato a 1.449 euro. La causa principale di tale disuguaglianza si lega alla struttura delle pensioni, in particolare alle pensioni anticipate, che tendono a essere percepite maggiormente dagli uomini. Questi, infatti, vantano una carriera lavorativa più lunga e un numero maggiore di contributi versati. Al contrario, le donne percepiscono più spesso pensioni ai superstiti o assegni legati a carriere discontinui e retribuzioni inferiori.

Dati sui pensionamenti nel primo semestre del 2025

Nel primo semestre del 2025, l’INPS ha erogato 397.691 pensioni, con un importo medio di 1.215 euro. Tra queste, le pensioni di vecchiaia emergono come la categoria predominante. Fino ad oggi, sono state liquidate 889.642 pensioni per l’anno 2024, con un importo medio di 1.223 euro. Di queste, circa 271.527 appartengono alla categoria delle pensioni di vecchiaia, mentre 224.392 sono pensioni anticipate. Tuttavia, la tendenza che sta emergendo è una drastica riduzione delle pensioni anticipate nel primo semestre del 2025.

Il calo delle pensioni anticipate

Le pensioni anticipate liquidate nel primo semestre del 2025 sono state 98.356, con una riduzione del 17,3% rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo calo è principalmente attribuito alla stretta sul pensionamento anticipato introdotto nel 2024. Con l’introduzione del metodo di calcolo contributivo, il numero di pensioni anticipate si è significativamente ridotto. Questo ha penalizzato coloro che optano per l’uscita dal mondo del lavoro con Quota 103, ossia con 62 anni di età e 41 anni di contributi versati.

Le diverse categorie di pensione e il calo nelle liquidazioni

Nel 2024, il totale delle pensioni di vecchiaia è stato pari a 271.527, mentre le pensioni anticipate sono state 224.392. Nel primo semestre del 2025, tuttavia, si è registrata una significativa riduzione delle pensioni anticipate, con soli 98.356 pensionamenti anticipati liquidati. Le pensioni di vecchiaia, invece, sono aumentate rispetto all’anno precedente, raggiungendo 117.901 nel 2025.

Le pensioni ai superstiti sono rimaste stabili, con 106.693 liquidazioni nel primo semestre del 2025, mentre le pensioni di invalidità hanno registrato una leggera diminuzione, passando da 60.094 nel 2024 a 23.996 nel 2025.

Distribuzione delle pensioni tra le diverse gestioni

L’INPS ha evidenziato come le pensioni siano distribuite tra le varie gestioni. Il Fondo Pensione Lavoratori Dipendenti (FPLD) è stato quello con il maggior numero di pensioni, con 355.508 pensioni nel 2024 e 163.374 nel primo semestre 2025. Altri fondi significativi sono stati quelli legati ai dipendenti pubblici, che nel 2024 hanno erogato 128.276 pensioni, e agli artigiani, con 87.308 pensioni nel 2024.

In generale, l’INPS rileva un trend in calo nelle liquidazioni relative alla gestione dei commercianti e dei parasubordinati, con un numero inferiore di pensioni rispetto all’anno precedente.

Un futuro ancora incerto per le pensioni anticipate

Il 2024 e il primo semestre del 2025 hanno portato alla luce un cambiamento sostanziale nel sistema delle pensioni in Italia. Con l’introduzione di nuove misure e il passaggio al calcolo contributivo, il numero delle pensioni anticipate è destinato a diminuire, e questo potrebbe avere un impatto significativo su chi si avvia al pensionamento prima dell’età pensionabile. La riduzione delle pensioni anticipate potrebbe, in futuro, accentuare ulteriormente la disparità tra uomini e donne.