Proxima Fusion rilancia lo stellarator in Europa

Un’idea del 1951 che torna al centro della rivoluzione energetica

Nel 1951, il fisico Lyman Spitzer ideò lo stellarator, un anello magnetico per confinare il plasma e replicare l’energia del Sole. Troppo complesso per l’epoca, venne accantonato in favore dei più semplici tokamak. Ma ora, grazie ai supercomputer e a una startup europea, lo stellarator torna protagonista. La società si chiama Proxima Fusion, è nata a Monaco nel 2023 e ha già raccolto 185 milioni di euro, diventando il progetto più finanziato in Europa nel settore della fusione nucleare.

Leadership italiana, tecnologia tedesca

A guidare il team c’è il fisico italiano Francesco Sciortino, ceo e co-fondatore, insieme a Lucio Milanese. Proxima nasce come spin-out del Max Planck Institute for Plasma Physics e conta più di 80 ingegneri provenienti da SpaceX, Tesla, McLaren, Harvard. Il progetto punta a costruire Alpha, un reattore dimostrativo basato sul concetto Stellaris, entro il 2031. Il modello si ispira al W7-X tedesco, il più avanzato stellarator operativo.

Perché lo stellarator è la scommessa giusta

A differenza dei tokamak, più semplici da costruire ma difficili da gestire, lo stellarator è più complesso nella progettazione ma garantisce una stabilità maggiore e funzionamento continuo. Grazie a modelli magnetici ottimizzati e simulazioni ad alta precisione, Proxima vuole realizzare il primo magnete superconduttore non planare entro il 2027: una tecnologia chiave per rendere la fusione scalabile e commerciale.

Geopolitica, energia e manifattura europea

La corsa alla fusione è anche una sfida geopolitica. Proxima è già attiva in Germania, Svizzera e Regno Unito, ma l’Italia potrà giocare un ruolo strategico sul fronte della manifattura avanzata. La costruzione di Alpha richiederà circa 1 miliardo di euro. Per Sciortino, serve un’alleanza pubblico-privato: «Investire nella fusione è investire nel futuro energetico dell’Europa». L’obiettivo industriale è ambizioso: «Costruire un magnete al giorno» entro la fine degli anni Trenta.