Apple annuncia investimento da 100 miliardi negli USA

Francesca Vitali

Un piano industriale per riportare la produzione in patria

Apple ha confermato un investimento di 100 miliardi di dollari negli Stati Uniti, segnando una svolta significativa nella sua strategia produttiva. L’iniziativa, annunciata da un rappresentante della Casa Bianca, punta a riportare una porzione significativa della catena di approvvigionamento all’interno del territorio nazionale. Questo piano punta alla realizzazione domestica di componenti essenziali, fino ad ora fabbricati prevalentemente all’estero, con l’obiettivo di rafforzare la capacità industriale interna e ridurre la dipendenza dalle importazioni.

Pressioni politiche e cambi di rotta strategici

Il progetto di rilocalizzazione si inserisce in un contesto di forti pressioni esercitate dal presidente Donald Trump, che aveva minacciato l’applicazione di dazi fino al 25% sui prodotti Apple qualora l’azienda non avesse riportato la produzione in patria. I dispositivi di punta, come l’iPhone, sono storicamente assemblati in Cina e India. L’annuncio si inserisce nella scia del progetto da 500 miliardi di dollari presentato da Tim Cook, amministratore delegato di Apple, volto a incrementare la capacità produttiva dell’azienda negli Stati Uniti entro i prossimi quattro anni.

Progetti infrastrutturali e nuove opportunità di lavoro

L’investimento complessivo di Apple, ora salito a 600 miliardi di dollari, comprenderà la costruzione di un nuovo stabilimento per la produzione di server a Houston, la creazione di un’accademia per fornitori in Michigan, e il potenziamento delle collaborazioni con aziende già operative negli USA. Queste iniziative non solo promuoveranno la produzione nazionale, ma avranno un impatto rilevante sull’occupazione e sullo sviluppo tecnologico locale, offrendo nuove opportunità di crescita per i lavoratori qualificati e le imprese collegate.

Relazioni tra Apple e Trump: una dinamica complessa

La relazione tra Apple e la Casa Bianca ha radici consolidate. Nel 2019, attraverso i contatti diretti tra Donald Trump e Tim Cook, l’azienda era riuscita a ottenere esenzioni su alcune tariffe applicate agli iPhone e ad altri dispositivi. Pur tra frequenti frizioni, Trump ha ribadito in più occasioni la sua stima per Apple come emblema dell’industria statunitense e per Cook come leader di rilievo.

Diversificazione produttiva e focus sull’India

Nel frattempo, Apple ha proseguito nell’ampliamento delle proprie attività in India, dove attualmente viene assemblato tra il 15% e il 18% della produzione mondiale di iPhone. Partner chiave come Foxconn e Tata sono al centro di nuovi investimenti volti ad ampliare le capacità produttive. Tuttavia, le recenti misure protezionistiche annunciate dagli Stati Uniti, con dazi del 25% sulle importazioni indiane a partire da agosto, potrebbero influenzare tale strategia, complicando ulteriormente l’equilibrio tra produzione estera e domestica.