L’analisi di Guglielmo Manetti e lo scenario post-IA
L’andamento di Wall Street continua a rappresentare il punto di riferimento per gli investitori internazionali, nonostante i timori di una possibile bolla legata all’intelligenza artificiale. Secondo Guglielmo Manetti, amministratore delegato di Intermonte, società del Gruppo Banca Generali, il quadro macroeconomico resta favorevole alle azioni, grazie al duplice effetto della politica fiscale espansiva e al recente abbassamento dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve.
L’attenzione rimane alta sulle grandi aziende tecnologiche statunitensi, ma la sostenibilità dei mercati dipende ancora dalla capacità delle imprese di generare utili solidi, più che da mode speculative o concentrazioni settoriali.
L’effetto dell’intelligenza artificiale sui listini USA
Negli ultimi mesi, la crescita del comparto legato all’IA ha trainato i principali indici americani, ma Manetti sottolinea come l’impatto sia ancora concentrato su un numero ristretto di titoli. Nelle altre aree economiche, l’influenza dell’IA si manifesta piuttosto in termini di efficienza produttiva e miglioramento dei processi industriali, con effetti positivi sugli utili aziendali.
Questa dinamica, insieme all’espansione degli ETF tematici e dei fondi passivi, ha creato una forte polarizzazione nel mercato. Tuttavia, a differenza di precedenti cicli speculativi, la base degli investimenti resta più ampia e strutturata, sostenendo la stabilità complessiva del mercato azionario americano.
I settori più promettenti per gli investitori
L’innovazione tecnologica resta il principale motore di crescita, ma anche i comparti industriale e dei beni strumentali mostrano segnali positivi, beneficiando della ripresa degli investimenti e dell’aumento della domanda globale.
Nel settore finanziario, la deregolamentazione in atto negli Stati Uniti offre nuove opportunità di espansione per le banche, che oggi presentano livelli patrimoniali molto più solidi rispetto al passato. Questi elementi, combinati con una crescita più equilibrata, rafforzano la prospettiva di un mercato azionario ancora competitivo e resiliente nel medio periodo.
Borsa italiana e opportunità legate al mini-spread
Anche Piazza Affari sta beneficiando del contesto macro favorevole. Il differenziale BTP-Bund stabile sotto quota 100 punti base ha migliorato la percezione del rischio-Paese, rendendo l’Italia una destinazione più attraente per gli investitori istituzionali.
Nonostante ciò, numerosi titoli del mercato italiano continuano a essere sottovalutati rispetto ai principali concorrenti europei, pur offrendo dividendi più elevati. L’interesse internazionale per le mid e small cap italiane è in crescita, come confermato dai 120 investitori esteri presenti all’ultimo evento organizzato da Intermonte, segno di una rinnovata fiducia nel tessuto imprenditoriale nazionale.
Il potenziale delle PMI e il ruolo del Fondo Strategico
Le piccole e medie imprese quotate rappresentano un segmento vitale della Borsa italiana. Molte di esse, vere e proprie “multinazionali familiari”, hanno registrato performance superiori all’indice principale negli ultimi decenni. Dopo il rallentamento del 2022, dovuto al rialzo dei tassi e alla flessione generale dei mercati, il settore sta tornando interessante grazie alla capacità delle aziende di mantenere margini redditizi anche in contesti complessi.
Oggi queste società scambiano con uno sconto fino al 50% rispetto alle grandi capitalizzazioni, in parte a causa della ridotta liquidità dei titoli. Per contrastare il fenomeno, strumenti come il Fondo Nazionale Strategico di Cassa Depositi e Prestiti e i Piani Individuali di Risparmio (PIR) possono favorire un ritorno di capitali pazienti e di lungo periodo nel mercato delle PMI, incentivando nuove quotazioni e sostenendo la crescita industriale del Paese.
Crescita e passaggio generazionale nelle imprese familiari
Il tema del passaggio generazionale rappresenta un punto cruciale per la sostenibilità del modello industriale italiano. Molti imprenditori stanno valutando l’apertura del capitale a fondi di investimento o alla Borsa, con l’obiettivo di garantire continuità e sviluppo.
La quotazione può offrire un equilibrio tra trasparenza, accesso ai capitali e mantenimento del controllo familiare, evitando che le aziende finiscano nelle mani di investitori finanziari esteri mossi da logiche di breve termine. Promuovere una cultura del mercato dei capitali e potenziare l’educazione finanziaria resta quindi una condizione essenziale per rafforzare il tessuto economico nazionale e preservare la competitività delle imprese italiane nel lungo periodo.
