Google punta sulla fusione per alimentare l’IA

Accordo per l’acquisto di energia pulita da un impianto futuro

Google ha firmato un accordo storico con Commonwealth Fusion Systems per l’acquisto di 200 megawatt di energia dalla futura centrale a fusione dell’azienda, che dovrebbe essere operativa in Virginia nei primi anni 2030. Questa quantità di energia sarebbe sufficiente ad alimentare circa 200.000 abitazioni americane. Nonostante l’impianto debba ancora essere costruito e la tecnologia non sia ancora commercialmente matura, l’annuncio rappresenta un passo importante verso un futuro energetico pulito per supportare l’enorme fabbisogno energetico legato all’intelligenza artificiale e ai data center.

La fusione nucleare, che imita il processo che alimenta le stelle, non produce gas serra né scorie radioattive a lungo termine. Utilizza idrogeno derivato dall’acqua marina e trizio ricavato dal litio, rendendola una delle soluzioni più promettenti per l’energia del futuro, a condizione che si riesca a produrre più energia di quanta ne consuma.

Investimenti strategici per un’energia stabile e a zero emissioni

Oltre all’accordo di acquisto, Google ha deciso di finanziare ulteriormente il progetto SPARC di Commonwealth in Massachusetts, un reattore tokamak progettato per generare più energia di quanta ne consumi. Questo sistema sfrutta un plasma ad altissima temperatura e potenti magneti per fondere nuclei atomici e liberare energia a una scala molto più ampia rispetto ai combustibili fossili.

“Stiamo usando il nostro potere d’acquisto per inviare un segnale di domanda al mercato dell’energia da fusione e contribuire a far avanzare questa tecnologia”, ha dichiarato Michael Terrell, responsabile energia e clima di Google.

Perché la fusione è cruciale per l’IA e i data center

A differenza dell’energia eolica o solare, la fusione promette un approvvigionamento costante di elettricità, caratteristica fondamentale per le aziende tecnologiche che gestiscono enormi infrastrutture digitali. Google ha già investito in energia geotermica e reattori modulari per raggiungere gli stessi obiettivi, ma la fusione potrebbe offrire maggiore scalabilità e sostenibilità ambientale, se supererà le attuali sfide tecniche.

Il CEO di Commonwealth, Bob Mumgaard, ha definito l’accordo con Google come il “più grande contratto di fornitura nella storia della fusione”. I fondi permetteranno all’azienda di progredire contemporaneamente sia nel progetto dimostrativo SPARC che nella costruzione dell’impianto commerciale ARC in Virginia. “Ora possiamo lavorare su ARC parallelamente alla conclusione di SPARC, invece di farlo in modo sequenziale”, ha spiegato Mumgaard.