Musk contro Apple e OpenAI: parte la battaglia legale

Giulia Conti

L’accusa di monopolio nel mercato delle app

Elon Musk ha depositato una denuncia presso un tribunale federale del Texas contro Apple e OpenAI, sostenendo che le due società abbiano stretto un accordo che limita la concorrenza nel settore delle applicazioni di intelligenza artificiale. Secondo l’imprenditore, l’App Store di Apple favorirebbe sistematicamente ChatGPT, sviluppato da OpenAI, relegando invece in posizioni marginali soluzioni alternative come la piattaforma X e il chatbot Grok, creati dalla sua società xAI. Nell’atto di 61 pagine, Musk richiede un risarcimento miliardario per i danni economici subiti.

Il rapporto tra Musk e OpenAI

Lo scontro attuale è l’ultimo capitolo di una storia complessa. Musk e Sam Altman avevano co-fondato OpenAI nel 2015, concependola inizialmente come organizzazione senza scopo di lucro. Nel 2018, però, Musk si dimise dal consiglio di amministrazione, motivando la scelta con un conflitto di interessi legato a Tesla, impegnata nello sviluppo di sistemi di guida assistita basati sull’IA. Negli anni successivi, OpenAI è passata a un modello di società a profitto limitato, attirando ingenti capitali esterni. Questa trasformazione è stata al centro di un’altra disputa giudiziaria: Musk aveva già accusato OpenAI e Altman davanti al tribunale federale della California, sostenendo che l’organizzazione avesse abbandonato la sua missione originaria.

La nascita di xAI e la sfida diretta

Nel 2023 Musk ha fondato xAI, la sua nuova impresa di intelligenza artificiale, introducendo sul mercato il chatbot Grok. Nel febbraio 2024, ha presentato un’offerta da 97,4 miliardi di dollari per acquisire il controllo di OpenAI, proposta respinta da Altman con una risposta ironica, che sottolineava l’intensità del confronto personale e professionale tra i due. Parallelamente, Musk ha più volte denunciato pratiche poco trasparenti nell’App Store, accusando Apple di mantenere un ecosistema chiuso che ostacolerebbe la visibilità e la crescita delle app concorrenti.

Apple e le contestazioni sull’App Store

Le modalità di gestione dell’App Store da parte di Apple sono state oggetto di critiche e procedimenti legali già in passato. Nel 2021, un tribunale statunitense aveva imposto all’azienda di Cupertino di permettere agli sviluppatori di indirizzare gli utenti verso sistemi di pagamento esterni, riducendo così l’impatto delle commissioni applicate da Apple stessa. La nuova causa intentata da Musk si inserisce in questo contesto, rilanciando il dibattito sul ruolo dominante della piattaforma di distribuzione digitale più redditizia al mondo.

Le implicazioni per il mercato dell’IA

La vicenda solleva interrogativi più ampi sul futuro del mercato delle applicazioni basate sull’intelligenza artificiale. L’integrazione tra grandi player tecnologici come Apple e OpenAI potrebbe accentuare la concentrazione di potere, riducendo lo spazio per soluzioni innovative sviluppate da concorrenti. Al tempo stesso, l’ingresso di Musk con xAI rappresenta un tentativo di bilanciare un ecosistema che rischia di diventare sempre meno competitivo. La decisione dei tribunali americani potrà avere conseguenze significative non solo per le aziende coinvolte, ma anche per il modello di business di un settore che conta già centinaia di milioni di utenti in tutto il mondo.