TikTok negli Stati Uniti, la corsa ai potenziali acquirenti

Francesca Vitali

Un’intesa tra Washington e Pechino

Il futuro di TikTok negli Stati Uniti sembra avere trovato uno sbocco dopo mesi di incertezza. Il 15 settembre, il segretario al Tesoro Scott Bessent ha confermato che è stato raggiunto un accordo preliminare con la Cina per consentire alla piattaforma di continuare a operare sul mercato americano. L’intesa, anticipata dal presidente Donald Trump, prevede il trasferimento delle operazioni statunitensi a un’entità controllata da capitali americani. Il percorso, tuttavia, non è ancora concluso: i dettagli dovranno essere approvati da Trump e dal presidente cinese Xi Jinping, che si incontreranno il 19 settembre per formalizzare i termini.

Dalla legge al rischio ban

L’accordo giunge al termine di un lungo braccio di ferro iniziato con la legge firmata dal precedente presidente Joe Biden, entrata in vigore il 19 gennaio. Tale norma obbligava la società madre ByteDance a cedere il ramo statunitense di TikTok a un soggetto non legato alla Cina. In quella stessa giornata, l’app risultò temporaneamente inaccessibile per milioni di utenti americani. Trump intervenne prorogando più volte la scadenza, fissata ora al 17 settembre. Secondo il rappresentante commerciale Jamieson Greer, potrà esserci un ulteriore breve rinvio, ma sarà l’ultima proroga concessa.

Un business miliardario

Con oltre 170 milioni di utenti negli Stati Uniti, TikTok rappresenta uno degli strumenti più redditizi del panorama digitale. Le stime indicano che il valore della sola divisione americana del social si aggira tra i 40 e i 50 miliardi di dollari. Non sorprende, dunque, che la prospettiva di una vendita abbia acceso l’interesse di grandi aziende e investitori di profilo internazionale. Tra gli esempi più noti vi sono Microsoft e Oracle, che avrebbero già avviato valutazioni tecniche sull’acquisizione dell’intera infrastruttura.

I nomi in lizza per l’acquisto

Nel tempo si sono fatti avanti diversi soggetti. All’inizio del 2024, il miliardario Frank McCourt ha lanciato una “offerta popolare” per guidare un’acquisizione collettiva, con l’obiettivo di creare un modello di web più trasparente. Nello stesso periodo, anche lo youtuber MrBeast, con oltre 200 milioni di iscritti al suo canale, ha espresso pubblicamente l’intenzione di partecipare a una possibile acquisizione.
Accanto a loro, la società di intelligenza artificiale Perplexity ha proposto un piano per dar vita a una nuova realtà chiamata NewCo, nella quale il governo americano potrebbe detenere fino al 50%. Altri potenziali attori comprendono Blackstone, interessata a una quota di minoranza, e colossi come Amazon, che avrebbe già inviato una proposta formale alle autorità americane nella primavera del 2025.

Le implicazioni geopolitiche

Il destino di TikTok non si gioca solo sul piano finanziario, ma anche su quello geopolitico. Pechino, attraverso ByteDance, ha sempre sostenuto che l’app non sia in vendita, e qualsiasi cessione richiederebbe comunque l’autorizzazione delle autorità cinesi. Tuttavia, le tensioni commerciali tra Cina e Stati Uniti, aggravate dai dazi imposti dall’amministrazione Trump, potrebbero spingere a un ripensamento. TikTok rischia di trasformarsi in una pedina negoziale all’interno della più ampia disputa commerciale tra le due potenze.